Mauro Bellugi racconta a Live Non è la D’Urso la terribile esperienza dell’imputazione delle gambe e del Covid. “Ciao Barbarina con l’età mi emoziono facilmente. Tu hai parlato di quel momento di firmare o no, se non c’era Giada e la Lori non avrei firmato. Poi l’ho fatto, ma non me la sentivo. La domanda è stata brutta” – racconta in lacrime l’ex difensore dell’Inter e della Nazionale. “Io non pensavo davvero che quando è successa la cosa di ricevere tutto l’affetto degli italiani e della curva nord dell’Inter” – dice lo storico calciatore che racconta la sua battglia – “sono 60 giorni che sono qui, è durissima, non posso fare niente. Ci metterò, ma ne verrò fuori. La prima volta che avrò le protesi vengo da te”. (aggiornamento di Emanuele Ambrosio)



Mauro Bellugi, il covid e l’amputazione delle gambe: “tornerò come Pistorius”

Mauro Bellugi, ex calciatore, storico difensore dell’Inter e della Nazionale, dal 4 novembre è ricoverato al Niguarda di Milano dopo essere risultato positivo al coronavirus. Nello stesso ospedale ha subito l’amputazione di entrambe le gambe a causa del peggioramento di una patologia pregressa. Il calciatore, tuttavia, sta reagendo con grinta e con coraggio. Se ne parlerà nel corso nuovo appuntamento con Live – Non è la d’Urso che andrà in onda domenica 17 gennaio.



Mauro Bellugi ha già annunciato, in un’intervista al giornalista Luca Serafini, che la sua intenzione è di farsi installare delle “protesi come quelle di Pistorius”. E col giornalista ha scherzato “quindi potrò sorpassarti nei corridoi degli studi televisivi”. Dopo aver abbandonato il mondo del calcio, infatti, Bellugi ha avuto una breve esperienza da allenatore per poi intraprendere la carriera di opinionista sportivo presso diverse emittenti televisive locali.

MAURO BELLUGI, “CON QUELLA GAMBA SEGNAI CONTRO IL BORUSSIA”

Mauro Bellugi, classe 1950, nasce a Buonconvento, provincia di Siena. Ventenne approda all’inter e, subito dopo la stipula del contratto, riceve in regalo una villa a Stintino dall’allora presidente del club Angelo Moratti. È con la squadra nerazzurra che segna l’unico gol della sua carriera calcistica: contro il Borussia M’gladbach, nella sfida di Coppa dei Campioni del 3 novembre 1971. Dopo tre anni è ceduto al Bologna, quindi passa al Napoli e alla Pistoiese, per ritirarsi definitivamente dal campo a soli 31 anni. Da sempre Mauro Bellugi convive con una forma di anemia mediterranea. La patologia gli ha causato varie ischemie ai vasi capillari che hanno reso necessario l’intervento di amputazione degli arti. Prima l’uno e poi l’altro: il primo intervento il 13 novembre, il secondo il 20. Ma il calciatore reagisce grintoso e scherza: “Hanno persino tagliato la gamba con la quale ho segnato contro il Borussia Monchengladbach”. Noi di Sussidiario gli facciamo i migliori auguri: speriamo che con le sue nuove protesi possa tornare scattante come Pistorius, (o quasi).