Mauro Corona chiede scusa a Bianca Berlinguer

Mauro Corona potrebbe dire addio a “È sempre Cartabianca”. L’ex alpinista e opinionista sempre in collegamento con Bianca Berlinguer, ha prospettato la possibilità di una separazione dal programma che lo ha reso noto al grande pubblico. “Non mi sento più opportuno” ha spiegato nella puntata del 17 ottobre, aggiungendo poi delle misteriose scuse proprio a Bianca Berlinguer: “Le devo delle scuse e lei sa perché, per il miliardesimo scontro che abbiamo avuto al telefono. Lei sa perché, non serve che gli spettatori sappiano… Magari anche lei avrebbe mezza scusa da fare”. Tra i due, anche in passato, non sono mancati gli scontri, come quando lui le diede della “gallina” in diretta, attirando le ire della stessa conduttrice, infuriata. Questa volta sarà proprio una nuova divergenza tra i due il motivo del possibile addio?



Corona e l’appello a Berlusconi: “Mandino qualcuno”

Mauro Corona, ospite a È sempre Carta bianca, ha dichiarato ci sia la possibilità di abbandonare il programma in onda su Rete 4: “E’ a rischio la mia partecipazione a E’ sempre Carta bianca. Faccio un appello a Pier Silvio Berlusconi e a Marina Berlusconi“.



E ancora: “È una cosa che non c’entra con questa situazione. C’è qualcosa che non va bene da molto tempo a Mondadori e a Mediaset, vorrei avvicinare Marina e Pier Silvio Berlusconi. Ho provato in ogni modo, vorrei rivolgermi a chi sta loro vicino” ha affermato Corona a Berlinguer rimasta spiazzata dalle sue affermazioni: “Non mi sento più opportuno, ne va della mia permanenza in Mondadori e in Mediaset. Lei non c’entra -dice rivolgendosi a Berlinguer -: ho fatto un appello a Marina e Pier Silvio Berlusconi, mandino qualcuno. È a rischio la mia partecipazione a Mondadori e a È sempre Carta bianca“.



Mauro Corona presenta il suo romanzo: “È dedicato a mio e mia madre, non sono stati buoni genitori”

Mauro Corona, ospite a Non è un paese per giovani a Radio 2, ha parlato dei suoi genitori: “È dedicato a mio padre e a mia madre. ‘A quei due’, scrivo. Non sono stati buoni genitori, nominarli mi pareva troppo rispettoso. Un uomo onesto deve avere il coraggio di dire mio padre e mia madre erano dei falliti come genitori“.

Mauro Corona aggiunge: “Mia madre ci abbandonò quando io avevo sei anni, mio fratello cinque e l’altro quattro mesi. Mio padre faceva il minatore ed era un violento, bastava non mungere una capra e finivamo per ore legati a un albero.” Lo scrittore parla poi dell’ispirazione del suo nuovo romanzo Le altalene: “Parla della mia vita, della mia famiglia, della nostra vita disastrata, violenta. Eravamo così giovani che non ci rendemmo conto della tragedia del Vajont. Per noi fu una novità, gli elicotteri che ci caricavano, che ci spostavano. Finimmo in collegio con i salesiani. Solo dopo ho maturato l’entità di questa tragedia. Eravamo impauriti sentendo dire che c’erano tantissimi morti, ma all’iniziò non ci segnò in modo così forte. Poi, dopo, sì“.