Come di consueto nella serata di ieri, in diretta televisiva su Rai Tre, si è tenuta la nuova puntata del talk di attualità e politica Cartabianca, condotto da Bianca Berlinguer, e nell’occasione vi era ospite Mauro Corona. Il noto montanaro, artista e scrittore, ha aperto la serata con il classico collegamento ad inizio trasmissione in cui solitamente si affrontano i temi più recenti. Le prime parole sono state per il nuovo decreto lavoro che il governo di Giorgia Meloni ha varato ufficialmente il primo maggio, e che introduce un’importante novità in quanto a cuneo fiscale, con una netta riduzione del “prelievo” da parte dello Stato sullo stipendio dei lavoratori.
A riguardo Mauro Corona però storce un po’ il naso, spiegando: “Il nuovo decreto lavoro del governo? Le cose grandi forse andrebbero annunciate sottovoce, meglio dire “proviamo””. Mauro Corona ha quindi aggiunto: “Qualcosa stanno provando a fare ma io lascerei da parte l’enfasi. Però non ho trovato grave annunciarli il primo maggio”. Interessanti anche le dichiarazioni rilasciate sulla sua infanzia, durante la quale i metodi educativi erano decisamente differenti rispetto a quelli attuali.
MAURO CORONA: “IL MONDO E’ BELLO E FEROCE. IL WESTERN…”
“Quando facevamo le marachelle – ha spiegato in diretta tv Mauro Corona – mio padre ci legava al palo: io al pero e mio fratello al melo. E certi ragazzini nostri coetanei ci tiravano i sassi… Il mondo è bello e feroce”. Insomma, una gioventù rude come molti suoi coetanei hanno vissuto quando erano bambini, con metodi di insegnamento molto rigidi che oggi verrebbero probabilmente classificati come maltrattamenti su minori.
Di recente, a proposito della sua gioventù, Mauro Corona aveva parlato con news.cinecittà.com, dicendo: “Siamo cresciuti con il mito dell’eroe debole, povero, disgraziato ma vincente. Il paese dove sono cresciuto, anche se non s’indossava il cappello da cow boy e la pistola, aveva quell’etica lì: la giustizia, la sfigatezza eppure la resistenza”.