Mauro Corona parla della sua infanzia: “Sono andato via di casa a 17 anni”

Mauro Corona, scrittore e ospite fisso a Cartabianca, ha parlato a lungo della sua infanzia passata principalmente con i nonni e una zia sordomuta: “Angeli custodi. Mia madre ci abbandonò quando io avevo 6 anni, mio fratello Felice ne aveva 5, l’altro che poi ha fatto il minatore, aveva quattro mesi” ha raccontato ai microfoni del settimanale Oggi.



Corona è andato via di casa molto presto per non cedere all’impulso di uccidere il padre: “Quando tornavo a casa, complice le bevute, c’erano sempre risse. Sono andato via a 17 anni. Mi sono sistemato in una baita senza luce elettrica. C’erano ragnatele e un fiasco di vino sul tavolo.” Proprio sull’alcol, lo scrittore ammette: “E’ stato sempre un mio problema. Sono riuscito a smettere, per rispetto dei miei figli, per cinque anni. Poi ho ripreso a bere, ho smesso di nuovo, ho ripreso di nuovo. Dell’alcol non ti liberi, lo sospendi, ma è una vipera che ti morde e rimane dentro. Mi impegno a tenerlo sotto controllo“.



Mauro Corona

Lo scrittore, ai microfoni del settimanale Oggi, ha svelato di non aver fatto del tutto pace con il suo burrascoso passato: “Sono pacificato con l’idea della morte. Ma resta questo doloroso vivere. Il mio inconscio allucinato non mi permette di sentirmi felice perchè c’è sempre quest’ombra di violenza, percosse e miseria. Mio papà ci legava al melo, al pero anche per otto-nove ore. Mia mamma lasciò me e gli altri figli per sette anni. Ma non sono un uomo disperato.

Mauro Corona continua: “Dovevo perdonare i miei genitori prima. Ma non l’ho fatto e anche per questo morirò di sentimenti avvelenati. Io avrei dovuto parlare con loro, mettere una pietra, ma una montagna su quello che era stata la nostra vita. Invece ho conservato la ferita dei non amati. Me la porterò nella tomba. “