Mauro Coruzzi affronta un argomento per lui molto doloroso, quello del rapporto con il suo corpo e con il consumo compulsivo di cibo. Ospite di Mia Ceran a Nei Tuoi Panni, in onda su Rai 2, Mauro Coruzzi parla con sincerità e schiettezza su un tormento che l’ha sempre seguito e che in fondo non l’ha mai abbandonato. Il rapporto con se stesso e con il suo fisico “non ce l’ho mai avuto sereno fin dall’età della ragionevolezza, fino ai 18 anni – svela – perché quello dell’accumulo di cibo, della compulsione è un problema più che fisico proprio psichiatrico, nel senso che va trattata credo come una malattia mentale”.



Per Mauro Coruzzi infatti la bulimia non si può riassumere nella frase “il vuoto che hai dentro lo riempi mangiando”, perché se “per molti può essere così, per me è stata una giustificazione”. Secondo la sua esperienza personale, “il bulimico è bugiardo per definizione” e racconta senza mezzi termini come “per me la compulsione nei confronti del cibo non è mancanza di affetto, è la sostituzione di qualcosa che ti dà piacere subito ma che ti fa male dopo”. Nel suo caso, spiega che “questo disturbo ha molto a che fare con la mia incapacità di avere dei rapporti interpersonali: il cibo non parla, non discute e diventa tuo”. In sostanza, “non hai un rapporto di dialogo, io per avercelo mi sono dovuto operare”.



Mauro Coruzzi: “non ho travestito bulimia come necessità affettiva”

Mauro Coruzzi affronta quindi il delicato argomento dell’operazione a cui si è sottoposto per la riduzione dello stomaco, dopo essersi già sottoposto in precedenza all’inserimento del palloncino gastrico. “Non è stata una scelta razionale – ha ammesso, ospite a Nei Tuoi Panni in onda su Rai 2 – è stata l’ultima scelta quando la mia nutrizionista mi ha detto ‘devi decidere quanto vuoi vivere e come vuoi vivere’”. Eppure, ribadisce che in merito al suo rapporto disfunzionale con il cibo e con se stesso “non ho travestito tutto questo come una necessità affettiva”, dimostrando una forte lucidità sui meccanismi che hanno scatenato questa vera e propria dipendenza e che lo hanno portato anche ad avere dei seri problemi di salute.



In passato, infatti, aveva ammesso a ‘Uno Weekend’ su Rai 1 di essere arrivato a pesare 180 chilogrammi. Una mole che gli aveva reso difficile “a fare un passo dopo l’altro”, costringendolo quindi a doversi fermare “ogni 5-10 minuti. Insomma, non ce la facevo più a fare questo lavoro, che prevede spostamenti e trasferte in continuazione”. Da qui la decisione di cambiare e di recuperare un rapporto sano con se stesso.