“L’inno della pettegolezza” di Mauro Coruzzi, in arte Platinette, e Dario Gay ha acceso l’entusiasmo sui social network. «Va bene il bianco e il nero, ma bisogna essere trasparenti», ha esordito il celebre opinionista nel corso del suo intervento ai microfoni di Oggi è un altro giorno, per poi evidenziare: «Un omaggio a Franca, che aveva quella meravigliosa abitudine nei suoi sketch di stare ore attaccata al telefono con parenti, amici e conoscenti, sempre zabettando sull’uno e sull’altro senza fare del male a nessuno». A proposito della grande artista recentemente scomparsa, Platinette ha aggiunto: «Franca Valeri conosceva talmente bene la borghesia, soprattutto quella milanese, che poteva dall’interno sezionarla e farla a pezzi come un chirurgo. Soltanto chi conosce bene una realtà può impossessarsene e tradurla in sarcasmo ed ironia». (Aggiornamento di MB)
“NON SONO PETTEGOLO, MI INVITANO PERCHÉ NON SO RACCONTARE PALLE”
Mauro Coruzzi, in arte Platinette, ha deciso di fare un omaggio all’immensa Franca Valeri, attrice italiana scomparsa nelle scorse settimane, poco dopo aver compiuto i 100 anni. Riprendendo una gag della stessa al telefono, il giornalista ha preso parte al video ‘Inno alla pettegola’: “Anche in privato – le parole di Mauro Coruzzi ai microfoni del quotidiano La Stampa – quando ti parlava dava sempre l’impressione di dirti qualcosa in gran segreto”. In Inno sono presenti anche Giancarlo Magalli, Maria Giovanna Elmi e Massimiliano Rosolino, si narra di un tradimento surreale, e il progetto ha come scopo benefico quello di aiutare i cani del canile della Franca Valeri Onlus: “Arte sopraffina quella del pettegolezzo – spiega ancora Platinette – se passa di bocca in bocca una ragione c’è: un qualcosa di vero alla base”. Secondo Mauro Coruzzi il pettegolezzo non è cattivo, “Ma c’è forse un filo di perfidia e di invidia, e non deve fare davvero male. Certo – prosegue – nella sua costruzione si arriva alla creazione di una notizia lontanissima da ogni realtà”.
MAURO CORUZZI: “LA CALUNNIA FA MALE”
Secondo Mauro Coruzzi, gossip e pettegolezzo non sono la stessa cosa, “sono figli dello stesso genitori”, spiega, e inoltre “sono vicini alla calunnia ma non ne sono parenti”, in quanto la calunnia “distorce la realtà per non fare male”. Fra le varianti, molto attuali tra l’altro, vi sono le fake news: “Basi di realtà non ce ne sono, ma la notizia detta, ridetta e ripetuta diventa indistinguibile dalla realtà stessa, e come tale va per il mondo a fare danno”. Ma attenzione, secondo Mauro Coruzzi potrebbe essere la stessa persona che lo subisce a pilotare il gossip “Voce regolata – dice – da una meravigliosa regia”. Ma Mauro Coruzzi è pettegolo? Chiede il giornalista de La Stampa: “Non sono pettegolo, le mie prestazioni sono richieste per la mia incapacità di raccontare palle e perchè oso schierarmi contro il pensiero unico di un parterre che si accanisce contro la vittima di turno. Oggi più che mai c’è chi del pettegolezzo ne fa un’arma e una ragione di vita. Ma chi telefona – conclude – sta agli antipodi dei leoni da tastiera. Questi non hanno capacità di intessere parole: i cretini sono più cretini di prima”.