Nella giornata di oggi si è diffusa la notizia della morte di Mauro da Mantova, no vax diventato celebre per aver preso parte come ospite in più puntate del programma radiofonico “La Zanzara”. A soli 61 anni, l’uomo è venuto a mancare dopo ben 22 giorni di terapia intensiva nei quali i medici hanno tentato il tutto per tutto, senza però riuscire a salvarlo. Il paziente, infatti, era arrivato in ospedale in condizioni già disperate. A ricordare Maurizio (questo il suo vero nome) il giorno dopo la scomparsa è stato Giuseppe Cruciani, conduttore del programma che lo vedeva spesso come ospite.
“Ho fatto di tutto per convincerlo, la settimana in cui ha rifiutato il tampone e il ricovero dopo i sintomi è stata fatale. Pensavo, sbagliando, dopo tre settimane che il passare del tempo potesse aumentare le speranze. Era convinto di avere una semplice influenza, quando ha capito che si trattava di Covid o comunque che doveva ricoverarsi ho fatto intervenire un amico primario e alla fine è partito per Verona. Mauro era convinto di cose che facevano parte del suo DNA. Un complottismo a prescindere, già prima del Covid” ha dichiarato Cruciani a ‘Il Fatto Quotidiano’.
Mauro da Mantova morto dopo 22 giorni in terapia intensiva
Mauro da Mantova, il no vax del contenitore radiofonico “La Zanzara”, è morto di Covid a soli 61 anni d’età. La triste notizia si è diffusa in queste ore, dopo il decesso dell’uomo, avvenuto alle 22 di lunedì 27 dicembre 2021 presso l’ospedale di Verona. Nonostante le battaglie combattute in radio, Giuseppe Cruciani e David Parenzo hanno ricordato con affetto e tristezza Maurizio Buratti (questo il suo vero nome), sperando che la sua storia possa convincere coloro che sono ancora restii alla vaccinazione a sottoporsi all’inoculazione delle prime due dosi.
Intanto, a raccontare il calvario di Mauro da Mantova è stato Enrico Polati, direttore della Terapia Intensiva dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona, all’ospedale di Borgo Trento: “Il paziente era arrivato nel nostro ospedale già in condizioni disperate – ha spiegato all’agenzia di stampa ANSA –. Abbiamo fatto di tutto e di più, ma la malattia è stata inesorabile. È rimasto in terapia intensiva 22 giorni, in un primo momento si era rifiutato di essere intubato ed era stato ricoverato nel reparto di Pneumologia, da dove poi era stato rapidamente trasferito”. (aggiornamento di Alessandro Nidi)
Mauro da Mantova, morto di Covid: David Parenzo ricorda il 61enne no vax
Maurizio Buratti, meglio conosciuto come Mauro da Mantova, è morto a causa delle complicanze del Covid-19 nella tarda serata di lunedì 27 dicembre: il no vax divenuto celebre per avere espresso le sue posizioni nel programma radiofonico “La Zanzara” aveva 61 anni. Era ricoverato da dicembre nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale Borgo Trento di Verona. Inizialmente non aveva voluto contattare i medici, poi era stato convinto dal conduttore Giuseppe Cruciani. Prima di essere ricoverato si era vantato di essere andato in un supermercato di Milano nonostante avesse la febbre alta. Nelle scorse ore le condizioni del carrozziere si sono aggravate, fino al decesso.
A dare l’annuncio sono stati proprio i due conduttori del format “La Zanzara”. “E’ morto ieri sera alle 22 nell’ospedale di Verona Mauro da Mantova. Riposa in pace ovunque tu sia, vecchio complottista. Spero solo che la tua triste storia serva da esempio a tutti coloro che ancora alimentano dubbi su efficacia dei vaccini”, ha scritto su Twitter David Parenzo.
Mauro da Mantova, morto di Covid il no vax de La Zanzara: il messaggio di Giuseppe Cruciani
Anche Giuseppe Cruciani ha voluto dedicare un messaggio a Mauro da Mantova, il no vax che spesso era stato ospite de “La Zanzara” e che ieri è morto a causa delle complicanze del Covid-19. Era stato proprio il conduttore a spingerlo a rivolgersi ai medici, che definiva “comunisti”. “Ho avuto modo di sentirlo nei giorni scorsi e si capiva dalla voce che stava malissimo”, aveva raccontato il giornalista.
Pochi istanti fa il commovente addio sul suo profilo Instagram: “Mauro non c’è più. Ho sperato, abbiamo sperato, che la sua pellaccia ancora una volta potesse vincere su tutto. Niente. Era una testa dura, e quella maledetta settimana è stata forse fatale. Aveva deciso di campare in un certo modo, nessuno lo avrebbe fermato e la nostra grande comunità gli voleva bene nonostante le sue storture, le sue teorie, i suoi umori. Conservo nel cuore tutti i tuoi messaggi di insulti, le contumelie e le lunghe conversazioni al telefono quando eri più calmo. Eri Belvaman, volevi essere Re, l’interventista radiofonico per eccellenza, eri felice quando qualcuno ti riconosceva per strada e ti chiedeva un selfie. Eri, sei, Mauro da Mantova. Ti abbiamo preso in giro, ci hai insultato, ce ne siamo dette di tutti i colori fino alle soglie di un tribunale, ma ci siamo divertiti come mai nella vita. E oggi ho ricevuto un colpo al cuore. Prevale il vuoto, nell’anima, e penso a quello schermo in radio dove non ci sarà più scritto: Mauro da Mantova, vuole intervenire. Ciao Maurone, ovunque tu sia”, ha scritto Giuseppe Cruciani.