Mauro Iandolo con Le Vibrazioni sul palco dell’Ariston. Dietro Francesco Sarcina, insieme al resto della band, l’interprete che ha tradotto la canzone “Dov’è” nella lingua dei segni. Figlio udente di genitori non udenti, è interprete e performer di musica in lingua dei segni (LIS) italiana. Sin da piccolo ha scoperto questa vocazione: cercava infatti di tradurre la musica per i suoi genitori. Al Festival di Sanremo 2020 è stata quindi sdoganata la problematica dei non udenti: anche loro, proprio attraverso la Lingua dei segni, possono conoscere e apprezzare i brani in gara, rimuovendo così le barriere. La sua capacità di “cantare con i segni” conferma il fatto che la musica è davvero universale. E visto che la canzone de Le Vibrazioni parla di rialzarsi e riconoscere i veri valori, il concetto viene espresso in due lingue diverse. Prima di arrivare all’Ariston comunque Mauro Iandolo aveva maturato diversa esperienza.
MAURO IANDOLO, CHI È INTERPRETE LIS LE VIBRAZIONI
Mauro Iandolo ha eseguito in LIS brani di musica popolare all’Auditorium Parco della Musica, a Roma, ma anche il discorso a Nettuno di Papa Francesco in ricordo dei caduti americani nella Seconda guerra mondiale. Ai microfoni dell’Agi ha quindi spiegato come è nata l’idea di partecipare al Festival di Sanremo 2020. «Le Vibrazioni mi hanno fatto la proposta ed è stata una bella proposta, ho chiesto di avere la possibilità di lavorare sul brano». Mauro Iandolo ha spiegato che le canzoni sono ricche di metafore, quindi vanno “sciolte” per i non udenti. «Appena mi sono messo al lavoro sul brano è nata subito questa sintonia. È nata da sola, sembrava un brano scritto per me». La difficoltà maggiore resta quella di «unire i segni al ritmo delle canzoni, perché il sordo deve percepire tutto, anche il suono della strumentazione e questo lo si dice con il movimento del corpo e, quando è possibile, con la danza».