Nominato commissario per la partecipazione dell’Italia alla Buchmesse 2024 di Francoforte, Mauro Mazza sta lavorando a questo grande evento commerciale, una sorta di Expo della letteratura. Ma al grande pubblico è noto come uomo e volto televisivo: dal Tg1 al Tg2, passando per Rai Sport, ma soprattutto dalla direzione di Rai 1. Riguardo i cambiamenti in corso a viale Mazzini, nell’intervista a La Verità spiega che il governo Meloni «fa esattamente quello che ha sempre fatto ogni maggioranza. Fa “il suo”. In più è legittimata dal voto popolare e non è condizionata dagli interessi di Mediaset che ovviamente avevano un certo peso nelle scelte di Berlusconi. Ha una libertà di movimento che la destra berlusconiana non aveva. Deve essere un valore aggiunto».



Riguardo alla bufera che ha travolto Paolo Petrecca, direttore di Rainews24 accusato di censura per aver tolto, in un servizio andato in onda, riferimenti ad una polemica innescata dalle affermazioni di Filippo Facci in un articolo sul caso La Russa. «Lui è molto bravo», evidenzia Mazza. Ma ci tiene anche a parlare di «amichettismo» in merito alle critiche, perché non sono mai mancate, anche con i predecessori. Riguardo, invece, Facci, lo definisce una «eccellente penna che non mi risulta abbia esperienze televisive. Una scommessa che i dirigenti avevano deciso di fare? La facciano! E non ci si impicchi ad una frase uscita male. Se dovessimo processare tutti per espressioni infelici, sai quante facce non vedremmo più in televisione?».



MAURO MAZZA SU UTERO IN AFFITTO E GESTAZIONE PER ALTRI

Al nuovo direttore generale Rai, Giampaolo Rossi, suggerisce di credere nel suo progetto editoriale, anche perché è un uomo di cultura, oltre che di televisione. Per quanto riguarda i casi Santanchè, Delmastro e La Russa, Maurizio Mazza a La Verità non si sbilancia, se non in un consiglio per la premier Giorgia Meloni: «Ha di fronte a sé la prospettiva di un governo di legislatura. Ha tutto il tempo di fare gli aggiustamenti come fa un allenatore con la sua squadra. Dico solo che ad ogni latitudine politica i partiti non debbono sottovalutare la questione morale. Su quello vinse le elezioni Berlusconi; e dieci anni fa Beppe Grillo al grido “Onestà, onestà!”». Questo non vuol dire che tra magistratura e politica vincono i giudici, ma semplicemente di non sottovalutare la questione morale e di non sopravvalutare la credibilità dei magistrati.



Invece, in merito alla guerra in Ucraina, Mazza propone un’altra riflessione: «L’Italia sta per varare una legge che definisce l’utero in affitto reato universale. Dovremmo chiedere, consigliare e suggerire a Zelensky di chiudere quei centri e quelle cliniche che la praticano. L’Ucraina da anni è il supermarket dell’utero in affitto. Da Paesi più poveri come il Kosovo vengono portate in Ucraina ragazze poverissime a fare da incubatrici per benestanti coppie europee». Per l’ex direttore di Rai 1 è un’ipocrisia parlare di gestazione per altri. «Sai quando la potremo chiamare così? Quando i vari Zan che sono in giro mi porteranno un esempio. Anche uno soltanto. Di una donna ricca che dona il proprio utero per rendere madre una donna più povera che non può permettersi di pagare 100.000 euro per avere un bimbo con questa tecnica. Allora diventerebbe gestazione per altri. Chiamarla oggi così è una delle tante menzogne non solo linguistiche».

FORZA ITALIA, PD E BIPOLARISMO: GLI SCENARI POLITICI

Per Mazza non si può far «passare un’immagine diversa dalla realtà per imporre un diritto che non esiste in natura. Desiderio egoistico che si fa diritto inalienabile». Riguardo il futuro di Forza Italia, per Mauro Mazza non può sopravvivere alla morte di Silvio Berlusconi. «Non può farlo per come è nata e come si è affermata negli ultimi decenni». Ma l’ex direttore di Rai 1 analizza anche la situazione nel Pd in vista delle elezioni europee: «La segreteria Schlein è una scommessa. E in quanto tale la posta può andare completamente persa. È chiaro che se le priorità rimangono il pride e l’utero in affitto più che il post Berlinguer e il post Veltroni, il Pd sembra un post Pannella. Bisognerà vedere cosa succede nei prossimi mesi ammesso che la Schlein sarà ancora alla guida del partito».

Nell’intervista a La Verità esclude anche che il centro possa avere futuro in politica: «Io penso che il futuro politico italiano sarà segnato da un marcato bipolarismo. In più io spero che l’approdo finale sia un vero bipartitismo con due grandi contenitori animati da un forte dibattito interno grazie ai rispettivi think tank e fondazioni. Una politica ispirata a marcati valori culturali di riferimento potrebbe tornare ad attrarre la meglio gioventù».