A più di due anni resta un mistero la morte del prof di informatica Mauro Pamiro, trovato senza vita a Crema, e caso archiviato ufficialmente come suicidio. La famiglia si è sempre opposta a tale tesi, e forse negli ultimi tempi qualcosa sembrerebbe muoversi dopo la riapertura delle indagini. A Lombardia Nera ha parlato il generale in congedo Angelo Garofano, ex numero uno dei Ris e attuale consulente della famiglia di Pamiro. Negli ultimi giorni sono state rinvenute delle tracce di sangue sul sedile posteriore dell’auto della moglie del prof deceduto a giugno 2020: “Abbiamo sottoposto la vettura a ricerca di tracce invisibili – ha spiegato lo stesso generale a Telelombardia – non si può sperare che dopo due anni vi siano ancora tracce evidenti, se mai fosse coinvolta la moglie di Pamiro”.
“Abbiamo fatto un’ispezione generale – ha continuato – e poi abbiamo usato il luminol e nella parte posteriore c’è stata una reazione positiva al luminol poi confermata dal test del combur. Che significa positività? Significa che una traccia in ipotesi potrebbe appartenere al sangue, sono necessari tutti una serie di accertamenti di conferma, fra tutti quello del dna. Non dimentichiamoci – ha proseguito il generale – che quella era l’auto di entrambi i coniugi, dobbiamo sempre interpretare qualcosa che potrebbe essere legato alla vita dei due coniugi a qualcosa di pregresso rispetto all’evento in cui fu trovato privo di vita Pamiro, vedremo cosa verrà fuori da questa traccia”.
MAURO PAMIRO, GEN GAROFANO: “IPOTESI SUICIDIO DA ESCLUDERE”
In ogni caso il generale Garofano punta il dito contro l’attività investigativa: “Siamo arrivati a strappare la riapertura delle indagini a fronte di un’attività investigativa carente, ora cerchiamo di dare spiegazioni, di colmare tutto ciò che non è stato fatto”. E ancora: “Ci sono una serie di tracce e reperti raccolti nell’immediatezza dell’indagine che questo gip non ci ha ancora autorizzato ad analizzare, e continueremo a chiedere l’analisi di questi reperti che potrebbero avere un significato maggiore della vettura, tante lacune che vanno colmate”.
“Tutto questo non ha una logica – ha precisato ancora l’ex generale dei carabinieri – se non quella che in quel momento, senza vole buttare dubbi sulla signora Pamiro, la signora ha esibito una fase molto complessa e ha avuto necessità di essere soccorsa perchè viveva una fase di crisi importante, non si è voluto valutare fino in fondo la portata delle sue dichiarazioni. E’ un evento sospetto èd è necessario indagare. Al di là di quella che sarà la verità – sottolinea il Generale Garofano – l’autovettura, la casa, i reperti e le tracce andavano analizzati come tutto il resto, è stata una scelta della procura perchè quella crisi è stata valutata come un qualcosa secondo cui le dichiarazioni auto accusatorie della moglie di Pamiro non erano credibili. Ciò che noi sosteniamo è che la certezza del suicidio ci sembra di escluderla per le modalità assolutamente assurde e anche la ricostruzione della procura non ha alcun riferimento scientifico affidabile”.