Mauro Repetto è stato uno dei fondatori degli 883. Ha conosciuto Max Pezzali al liceo e, entrambi, hanno condiviso il sogno della musica. Il successo è arrivato all’improvviso ma qualcosa è andato storto, tanto è vero che Mauro Repetto decide di lasciare gli 883. Una scelta che non sarebbe legata a litigi o incomprensioni con Max Pezzali. Mauro Repetto ha deciso di sua spontanea volontà di dire basta e lasciare le redini del progetto che, dal 1994, prosegue da solo e senza intoppo. Il tempo è passato, però, e il pubblico e fan si chiedono ancora perché Mauro Repetto ha lasciato Max Pezzali e gli 883 proprio nel momento di maggior successo. La motivazione è molto semplice: non era soddisfatto.



Mauro Repetto con Max Pezzali ha fondato la band tra i banchi di scuola. Prima degli 883 erano soltanto i Pop, poi quando una loro musicassetta è finita tra le mani di Claudio Cecchetto, tutto è cambio e per il duo è arrivato il successo. Con “Chi ha ucciso l’uomo ragno” e l’album di debutto, gli 883 hanno raggiunto la vetta di tutte le classiche. Cosa che si è ripetuta anche con “Nord, Sud, Ovest, Est”. Poi di punto in bianco la “crisi” di Mauro Repetto.



Mauro Repetto, chi è e perché ha lasciato gli 883? “Non ero soddisfatto, impossibile continuare”

Mauro Repetto oggi si definisce un paroliere ma, in effetti, non è un cantante. Lui è l’autore (insieme a Pezzali) di quasi tutte le canzoni degli 883. Non si sarebbe mai aspettato un successo del genere e, proprio sul più bello, lascia l’Italia e cerca di inseguire un altro sogno a Miami. Nella vita è stato animatore nei villaggi turistici e ha cercato anche di sfondare come regista, ma, di fatto, non è stato poi così tanto fortunato nella sua vita.In un libro, uscito nel 2023 per Mondadori – dal titolo Non ho ucciso l’uomo ragno – racconta cos’è successo con Max Pezzali. In realtà non è mai scoppiato nessun litigio tra i due. Al culmine del loro primo tour, un bel giorno, Mauro Repetto perché ha lasciato Max Pezzali e gli 883? In effetti, lui non ha mai cantato. Era solo il supporto e sul palco ha cercato di muoversi a ritmo di musica, ma ha affermato di “essere solo un peso per Pezzali”.



“Non ero all’altezza della situazione. Giù dal palco eravamo 50 e 50, portare questa collaborazione sulla scena era impossibile, e allora io, mentre Max cantava, saltavo perché non potevo fare altro”, ha raccontato a Vanity Fair in vista dell’uscita della sua biografia. “Quando siamo arrivati a giocare in Serie A, non ne avevo la capacità né soprattutto la maturità. La mia fragilità estrema ha aperto la via ai brutti incontri. Mi sono circondato di persone sbagliate, sono andato alla deriva“, ha aggiunto.
“Il successo ci ha risucchiati verso l’alto e lui ha sentito che non si teneva più insieme” non potevo rimanere. Ritorna ancora a fianco di Max nel luglio del 2022, dapprima in occasione del concerto allo Stadio Comunale di Bibione e successivamente nelle seguenti due date evento allo Stadio San Siro di Milano e ad Arena Suzuki.