Mauro Repetto non dimentica gli anni d’oro degli 883: “Nostre canzoni ricordano pezzo di vita”
Mauro Repetto, il fondatore degli 883, non dimentica gli anni d’oro vissuti al fianco di Max Pezzali. Sono passati tanti anni dai grandi successi del gruppo, ma ancora oggi le canzoni degli 883 sono cantate da decine di migliaia di giovani (e non) in tutta Italia. Questo perché gli 883 hanno saputo ritagliarsi uno spazio importante nella storia della musica italiana, raccontando con leggerezza e autenticità una generazione e un tempo a cui oggi guardiamo con nostalgia. “Le nostre canzoni non sono solo delle belle canzoni da canticchiare, ma ricordano un pezzo della propria vita, a tutti, anche a me e a Max: c’è sempre una comunione che si crea ascoltando certe nostre canzoni”, ha raccontato Mauro Repetto in una bella intervista a rockit.it.
“Credo che le canzoni degli 883 abbiano così successo perché innanzi tutto piacevano a noi e ci credevamo e poi perché smuovendo dei ricordi creano una connessione totale tra tutti, ci ritroviamo tutti insieme nelle stesse emozioni, pubblico e protagonisti sul palco”, ha detto lo storico fondatore del gruppo.
Mauro Repetto, la reunion con Max Pezzali ha lasciato il segno: “La cosa più bella…”
Mauro Repetto e Max Pezzali, ad un certo punto della loro carriera, hanno deciso di imboccare strade completamente diverse. I due fondatori degli 883 sono rimasti a lungo “distanti”, salvo poi ritrovarsi per l’amore di quel pubblico che li ha seguiti fin dal principio. E non sorprende quindi il fatto che Mauro Repetto sia stato accolto come un re durante il concerto di San Siro per il tour negli stadi di Max Pezzali.
“La gente mi adora? In effetti c’è stata proprio una comunione che si è rimessa sui binari tra me e Max, tra i miei occhi e gli occhi di Max e gli occhi del pubblico, nel senso che c’erano grosso modo sessantaduemila paia di occhi più altri quattro occhi, i miei e quelli di Max che erano in comunione, erano tutti a fare festa”, ha detto Mauro Repetto. Alchimia e feeling, quella voglia di tuffarsi nel passato e di catturare e rivivere le sensazioni più belle. “Nelle nostre canzoni raccontavano di due ragazzotti irrisolti di provincia che in realtà erano milioni di ragazzotti irrisolti delle province di tutta Italia. Che bello scoprire (ride, ndr) che questi ragazzotti irrisolti sono ora sessantaduemila adulti risolti di fronte a noi”.