Una leggenda della musica italiana si è seduta nel salotto di Caterina Balivo questo pomeriggio; stiamo parlando di Mauro Repetto, per i più nostalgici semplicemente il ‘padre’ – insieme a Max Pezzali – degli 883. La sua storia e quella della band ad un certo punto si sono separate, ma non per questo il suo contributo e quel pezzo di storia della musica non resteranno negli annali. “Avevo veramente il sogno americano, all’epoca pensare di vivere lì era davvero qualcosa che volevo fare. Avevo esaudito il sogno, mi sono svegliato e sono andato alla ricerca di un altro sogno. Cercavo un’altra emozione e sono andato a Los Angeles semplicemente con la speranza di incontrare una ragazza, com’è andata? Palo e poi fuori Però ci sono sempre delle amiche e si rigioca, magari un goal lo fai”.



Mauro Repetto ha offerto a La Volta Buona di Caterina Balivo il racconto delle circostanze che lo portarono, nel ‘94, a separarsi dall’amico di sempre Max Pezzali lasciando a lui la paternità del futuro degli 883. Successivamente, si è espresso proprio a proposito del loro sodalizio spiegando anche come viveva il suo ruolo di paroliere e ballerino sul palco. “La mente eravamo sia io che Max, eravamo tutti e due surrealisti e anche realisti. La provincia era un’ovatta che ci cullava. Sarei potuto salire sul palco anche con le scarpe sporche di fango, diciamo che era un succo di vita questo ballare sul palco anche senza prepararsi, anche se poi avevo le mie fonti di ispirazione in realtà”. (agg. Valerio Beck)



Mauro Repetto, il successo generazionale con Max Pezzali e gli 883

Loro cantavano “Gli anni d’oro del grande Real…”, ma qualcuno forse un giorno canterà l’epopea degli 883; un gruppo che può essere riconosciuto come vero e proprio manifesto generazionale. Una storia che nasce tra i banchi di scuola grazie all’amicizia tra Mauro Repetto e Max Pezzali che decidono di mettere in musica qualcosa di mai visto prima nella discografia italiana. Eppure, quella ‘creatura’ con due genitori ad un certo punto, nel 1994, ne perde uno. Repetto in quell’anno decide di lasciare il gruppo per dedicarsi ad altri progetti, per inseguire nuovi sogni e solo nel tempo ha raccontato ai fan e al mondo le ragioni di quella scelta.



Mauro Repetto è di recente tornato in tv, precisamente a Le Iene; una nuova occasione e modo per raccontare ciò che già in passato aveva menzionato ovvero perchè ha lasciato gli 883. “Ho lasciato morire quel sogno per realizzarne un altro: il mio. Sono ripartito da zero, mi sono svegliato e vestito da cowboy in un parco divertimenti e mi ha permesso di arrivare fin qui stasera, di essere felice”. Queste le parole dell’artista, e quel sogno corrisponde al nome di Brandi Quinones; una modella di cui si era innamorato e per la quale decide di trasferirsi negli Stati Uniti d’America dove di fatto costruisce nuove ambizioni e nuovi progetti professionali.

Max Pezzali: “Io e Mauro Repetto ci sentiamo ancora, sono contento che…”

Oggi Mauro Repetto è event executive per Walt Disney company, un ruolo diverso da quello al servizio degli 883 ma che comunque corrisponde alle sue ambizioni, a quel sogno menzionato in precedenza che lo ha portato a lasciare il gruppo. Anche Max Pezzali che con lui ha fondato la band – come riporta Fanpage – ha avuto modo di spiegare le ragioni di quella scelta: “Lui un po’ soffriva quella cosa del bar; che era la mia esperienza, gli amici erano i miei… Quindi credo fosse naturale per lui cercare qualcosa di più ampio respiro”.

Dopo questo incrociarsi di storie, di scelte e di nuovi destini: com’è oggi il rapporto tra Mauro Repetto e Max Pezzali? Fortunatamente l’idillio sembra essere svanito solo dal punto di vista musicale in quel lontano 1994. Insieme sono tornati a suonare nel 2022 allo stadio San Siro ma soprattutto quell’amicizia nata tra i banchi di scuola non sembra aver risentito della separazione ai tempi degli 883. “Sono contento che Mauro stia esorcizzando la perdita degli 88, io l’ho metabolizzata perchè c’ero e con quella roba sono andato avanti… Lui non ha mai avuto il tempo di metabolizzare perché è passato ad altro”. Queste le parole di Max Pezzali a Fanpage, riportate da Il Fatto Quotidiano, che ha poi aggiunto: “… Noi continuiamo a sentirci su Whatsapp anche solo per le ca*zate”.