Max Cavallari ricorda Bruno Arena con la voce rotta ma anche con qualche sorriso sui tanti pensieri del passato che accomunano il duo dei Fichi d’India. In un’intervista a Dagospia, Max Cavallari fa conoscere al pubblico chi era Bruno Arena, una settimana dopo la sua morte, descrivendolo come “uno con la testa sul comodino e i piedi nell’armadio“. Uno che rompeva ogni schema, come i grandi sanno fare. “Lo vado a trovare sul Lago Maggiore, vicino a Laveno – spiega Cavallari – Dove abitiamo tutti, io e lui, Iachetti e Pozzetto, Salvi. Ora sarà nell’Arena dei cieli, come dice il suo cognome, insieme a Vianello e Tognazzi, Bramieri e Chiari, impegnati a chi la spara più grossa“.

Per 34 anni, dal 1988, Max Cavallari e Bruno Arena si sono visti tutti i giorni per preparare gli spettacoli del duo comico Fichi d’India. Ma erano anche mezzi parenti, la figlia di Max nipote di Bruno e Max padrino di suo nipote. E si sono visti tanto anche negli ultimi anni, quando Bruno Arena stava affrontando la malattia. “Ricordo nel periodo della riabilitazione alla Villa Beretta di Costa Masnaga le gare in sedia a rotelle con Lamberto Sposini, anche lui ricoverato“, ha spiegato Max Cavallari, aggiungendo che “sono stato più con lui che con mia moglie“.

Max Cavallari, gli spettacoli con Bruno Arena nel duo I Fichi d’India e i progetti futuri

Max Cavallari sorride quando parla degli spettacoli con Bruno Arena e il suo modo di stravolgere ogni scaletta. “In tour, mentre gli altri aprivano il sipario, noi aprivamo la valigia piena di parrucche e iniziavamo a improvvisare – spiega il Fico d’India – Gli piaceva fare il matto e non solo sul palco“. Per questo gli autori di Colorado e di Zelig li odiavano: scrivevano per ore e poi i Fichi d’India improvvisavano, buttando giù tutto il loro lavoro.

Ma il pubblico sentiva il nostro affiatamento e ci amavacontinua Max CavallariChe scherzo morire senza avvisare…“. La vita di Max continuerà ad andare avanti, il 18 ottobre, informa Dagospia, uscirà un suo libro che si intitola “Non spegnere la luna“. Era la frase che ripeteva a Bruno Arena nei due anni di coma. E adesso, lui non ci sarà per quella data. E nemmeno per un vecchio progetto che il duo aveva, cioè quello di fare un viaggio in Italia tutti e due con la carrozzina.