E’ finito decisamente male l’ultimo servizio realizzato da Max Laudadio, storico inviato del tg satirico Striscia La Notizia. Il giornalista così come uno dei suoi operatori, sono stati presi a pugni, calci e perfino a bastonate, mentre stavano registrando un in quel di Varese, nota cittadina della Lombardia. Botte da orbi verrebbe da dire, visto che sia Max Laudadio quanto il suo cameraman sono finiti in ospedale: ferite guaribili in sette giorni di prognosi per l’inviato, mentre all’operatore, che ha subito la frattura del naso, i giorni di prognosi assegnati sono stati ben 20.



A comunicare il fattaccio è stata la stessa redazione di Striscia La Notizia, che ha spiegato che i suoi due collaboratori sono stati aggrediti in un parcheggio di Varese dopo aver scoperto una truffa ai danni dei consumatori: “Qui i gestori – sottolinea il programma di Canale 5 – annullano i ticket dei clienti che vanno a pagare in contanti la sosta e alzano la sbarra manualmente, intascandosi i soldi”. Striscia si era occupata della questione con un primo servizio dello scorso aprile, e dopo che alla redazione sono piovute decine di segnalazioni, Max Laudadio ha deciso di approfondire la vicenda.



MAX LAUDADIO E OPERATORE PICCHIATI DURANTE SERVIZIO STRISCIA LA NOTIZIA: IL RACCONTO DELL’INVIATO

E così che nelle vesti di Cicalotto, il famoso supereroe vestito di verde e giallo, è tornato nel parcheggio incriminato: «Appena arrivato – ha raccontato lo stesso Max Laudadio – la gestrice ha cominciato a insultarmi e minacciarmi. Poi ha chiamato il fratello, che senza proferire parola è partito con una scarica di pugni e calci contro di me e poi contro l’operatore, a cui ha sbattuto violentemente la testa contro il muro».

E ancora: «Il colpo di grazia l’ha dato la signora, che mentre eravamo “impegnati” con il fratello è tornata e con un bastone di metallo ha rotto il naso all’operatore. Per fortuna, è arrivata la polizia, che ha preso i documenti di tutti e che speriamo dopo questo episodio avvii un’indagine, dato che l’anno scorso era finito tutto in un nulla di fatto».