Max Pezzali ospite di Boomerissima di Alessia Marcuzzi

Max Pezzali si gode il grandissimo successo del suo ultimo tour e della Reunion con gli 883. Un momento davvero magico per il cantautore tra gli ospiti della prima puntata di Boomerissima, il nuovo programma televisivo che segna il debutto di Alessia Marcuzzi nella prima serata di Rai2. Toccherà a Max Pezzali far cantare i concorrenti delle due squadre con canzoni e super hit ch hanno segnato gli anni 90. Del resto chi più di lui, storica voce e anima degli 883, ha segnato con le sue canzoni gli indimenticabili anni ’90.



Proprio l’artista, intervistato da Rolling Stone, ha raccontato: “la mia carriera è andata molto in fretta, e negli anni ’90 ero più concentrato sul fare che sul riflettere su quanto stesse accadendo. Sono cresciuto a Pavia, e lì sono rimasto anche quando ho fatto successo. Il solito bar, gli amici di sempre. Era il mio reality check: guarda che resti il coglione di prima, mi dicevo (ride). Mi è stato utile per mantenere il contatto con la realtà, per scrivere da un punto di vista non privilegiato. D’altra parte, però, non mi sono goduto tutto quello che accadeva. Oggi mi stupisco che quei racconti, sul mio piccolo mondo, siano stati condivisi da tante persone”.



Max Pezzali e il grande successo con gli 883

Il nome di Max Pezzali è indubbiamente legato agli 883, il duo musicale con cui ha conquistato il successo e le classifiche di vendita negli anni ’90 (e non solo). Alla domanda chi fossero gli 883 negli anni ’90 ha replicato: “due sfigati un po’ borderline, che si erano affacciati a quel decennio col sogno della musica e la consapevolezza che però fosse arrivato il momento di portare un pasto caldo in tavola”. Tutto inizia grazie a Claudio Cecchetto: “lui non era un discografico classico, ma uno che con la sua radio poteva rischiare su un nuovo progetto, mandandolo in onda. Gli piacciamo, e nel settembre 1991 cominciamo a lavorare al primo album, Hanno ucciso l’Uomo Ragno, che nel 1992 arriva primo in classifica. Solo che nessuna sapeva che volto avessimo, perché non eravamo ancora mai comparsi in pubblico”.



Da allora tantissime cose sono cambiate: dalla musica all’avvento di internet. Una realtà che Pezzali descrive così: “Internet l’ha globalizzata. Una volta il provinciale doveva “unire i puntini”, perché le informazioni erano limitate. Oggi invece qui a Pavia vedo ragazzi con le scarpe cool come i milanesi; seguono gli stessi influencer, parlano allo stesso modo. E questo è un bene, certo. Ma anche un male. Rischiamo di perdere il senso di realtà, quel sesto senso con cui percepisci il qui e ora”.