Claudio Cecchetto è un altro grande personaggio del panorama musicale italiano che, tra gli anni ’80 e ’90, ha lanciato al successo così tanti talenti che si è perso il conto. Claudio Cecchetto nasce come animatore turistico, poi come disc jokey e alla fine come talent scout. Tra i tanti ha scoperto anche gli 883 e fu proprio lui a investire sul talento di Max Pezzali e Mauro Repetto. Claudio Cecchetto oggi è un po’ lontano dalle scene ma resta comunque un mito vivente dell’industria cinematografica. Lui ha pur lanciato diversi talenti ma è (tristemente) celebre anche per la rottura con gli 883. Infatti, in diverse interviste, Cecchetto ha rivelato che Pezzali è stato “ingrato” nei suoi confronti ed è stato una “vera delusione”. Max Pezzali e Claudio Cecchetto perché hanno litigato?



Andando con ordine, nasce a Ceggia nel 1952 Claudio Cecchetto. Dopo la scuola si iscrive all’Università di Milano ma in contemporanea inizia a lavorare in qualche club come disk jockey, fino a quando nel 1975 lascia gli studi per dedicarsi solo alla musica. Nel 1979 fa la sua prima apparizione in Rai con Discoring. Il 1981 è un anno professionalmente importante per Cecchetto: non solo lancia il Gioca Jouer, ma oltre al Festival di Sanremo, conduce anche il varietà del sabato sera di Rai 1, ovvero Fantastico 2. Da lì in poi un susseguirsi di successi e di grandi appagamenti professionali. Scopre tanti talenti, tra cui Gerry Scotti e, per l’appunto, anche gli 883. Il 20 dicembre 2023 su Rai 1 viene trasmesso il film documentario dedicato a Claudio, intitolato People from Cecchetto, con interviste ai diversi personaggi scoperti da lui.



Max Pezzali e Claudio Cecchetto perché hanno litigato? Il produttore discografico: “È un ingrato”

È in una lunga intervista a Il Corriere della sera che il discografico raccontato il retroscena del litigio con Max Pezzali gli 883. Max Pezzali e Claudio Cecchetto perché hanno litigato? Si dice che tutto sia scaturito per alcuni problemi economici ma né l’uno né l’altro hanno mai rivelato tutta la verità. “La gratitudine per lui è un optional. Di tutti i miei è stato il più irriconoscente, in questo almeno è il numero 1. Io non ho fatto nessuna guerra, mi sono difeso. La riconoscenza è sintomo di intelligenza”, ha raccontato Claudio Cecchetto. “I testi esagerati degli 883 li scriveva lui (Mauro Repetto, ndr) l’altro cantava. Gli consigliai di ballare sul palco così da attirare l’attenzione del pubblico. Era fondamentale”, ha continuato. Ed infine ha tagliato corto dicendo che preferisce parlare di altri talenti che ha lanciato come Sabrina Salerno e Mauro Repetto piuttosto che dell’artista

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