Max Pezzali: dopo il doppio sold out a San Siro arriva al Circo Massimo

Max Pezzali è tra gli ospiti della prima puntata, in replica, di Michelle Impossible, lo show di successo di Michelle Hunziker trasmesso da giovedì 3 agosto in prima serata su Canale 5. Un’annata d’oro per il cantautore e voce degli 883 che ha celebrato 30 anni di carriera con una serie di concerti da tutto esaurito. A cominciare dallo Stadio San Siro dove ha rincontrato i suoi fan regalando due serate indimenticabili. Dopo due San Siro da tutto esaurito, Pezzali è pronto ad espugnare anche il Circo Massimo il prossimo 2 settembre con uno show che si preannuncia imperdibile. “Molto umilmente non avrei immaginato nemmeno una sola data nel primo, figurarsi due, e poi il Circo Massimo… Ma sono ovviamente contento e fiero, perché questo concerto è davvero, per quello che mi riguarda un punto d’arrivo” – ha dichiarato dalle pagine di Rockol.it.



Il cantante ha poi raccontato del suo trasferimento da Milano a Roma: ” sono le mie due città, quella che mi ha adottato, Milano, e quella dove ho scelto di andare, Roma, la città che in qualche modo mi ha permesso di crescere come persona e che mi ha fatto capire degli aspetti della vita che normalmente i milanesi non conoscono”.



Max Pezzali 30 anni di carriera: la rivincita dei nerd e del ragazzo di provincia

30 anni di carriera e non sentirli. E’ il caso di Max Pezzali che dalle pagine de Il fatto quotidiano ha raccontato il traguardo dei 30 anni di carriera: “viviamo in un tempo dove, per tutta una serie di motivi, anche estetici, vengono proposti solo dei modelli super vincenti, un mondo perfetto da esibire sui social; un mondo talmente perfetto da costringere l’imitatore al bluff per non sentirsi escluso. Io rientro nella categoria degli “sfigati” e qui sto benissimo; non sono bello, non sono particolarmente attrattivo e attraente, non sono mai stato cool, mai ricoperto il ruolo del capotavola accentratore di chiacchiere e sguardi. Piuttosto vado inquadrato con il principio di prudenza; nato e cresciuto sotto la stella dell’“io speriamo che me la cavo””.



A San Siro tanti amici, ma un grande assente Claudio Cecchetto, suo talent scout: “dopo trent’anni sono arrivato alla necessità di gestirmi in autonomia, un po’ come capita con i genitori quando vai via di casa; dopo trent’anni di collaborazione si rischia di cadere nell’abitudine, e in questo lavoro l’abitudine è pericolosissima così come il conoscersi troppo e perdere la voglia di stupire”.