Un nostalgico ma energico Max Pezzali racconta i suoi anni novanta a Top 10. Carlo Conti gli chiede subito come sta e lui sorridendo dice “compatibilmente al periodo bene”. Sulla classifica relativa agli novanta il cantante racconta: “Al primo posto metterei il cellulare, pesava sui quaranta chili e aveva due minuti di autonomia. Al secondo posto metterei la segreteria telefonica, al terzo posto l’alberino profumato per la macchina“. Pezzali continua con il capo di abbigliamento più classico: “secondo me è il chiodo, che ciclicamente torna di moda”. Sulla musica e gli artisti in generale l’ex 883 menziona i Nirvana, mentre sul piatto preferito dice: “tutto ciò che è pasta a me piace”. “Proprio negli anni novanta ho scoperto Roma, una città che per me rappresenta quegli anni”, conclude Pezzali. (Aggiornamento di Jacopo D’Antuono)



Max Pezzali ospite di Carlo Conti a Top 10

Max Pezzali tra gli ospiti di Top Dieci, il varietà condotto da Carlo Conti su Rai1. Il cantante ha recentemente pubblicato il libro “Max90” dedicato ai mitici anni ’90 in cui ha raccontato un decennio unico e fighissimo. Nonostante tutto però il cantautore è convinto che qualcosa di quel decennio è ancora rimasto come ha raccontato ad esquire.it: “l’incapacità di conoscere l’universo di chi ti piace, l’altra parte, al di là di quale sia l’orientamento sessuale quella è una cosa identica ad allora ma forse identica da sempre, anche mio figlio, giovanissimo, sta incontrando queste prime incapacità con la scoperta delle ragazzine. Quando perderemo del tutto l’incertezza dell’altro, il gusto di incontrarlo, scoprirlo, capire come avvicinarci, allora, provincia o no, meglio l’invasione degli zombie”.



Un libro che è stato pubblicato dopo l’ultimo album di inediti dal titolo “Qualcosa di nuovo” uscito lo scorso ottobre che ha raccontato così a Sky Tg 24 “nel disco c’è il tentativo di guardare un po’ oltre la linea dell’orizzonte, pensare a una luce che possa illuminare il domani. È una cosa di cui abbiamo bisogno un po’ tutti, indipendentemente dalla fase storica che stiamo vivendo. Anche nelle storie d’amore, occorre sempre un elemento di novità e di stimolo per andare avanti. Mai fermarsi a quello che si è ottenuto, a quello che si è oggi. Ma cercare sempre di trovare una nuova motivazione, un nuovo entusiasmo per il futuro”.



Max Pezzali e gli 883: “lo sliding doors della mia vita..”

Un successo senza precedenti quello di Max Pezzali che ha raggiunto l’apice durante gli anni ’90 con il duo degli 883. Un momento magico che l’artista ha raccontato così a Sky Tg 24: “lo ‘sliding doors’ della mia vita è stato quando io e Mauro Repetto abbiamo portato una cassetta alla portineria di Claudio Cecchetto, con una canzone nostra, per vedere se fosse il caso di continuare a fare musica. Se non fossi andato a portare quella cassetta e non l’avessi registrata, chissà dove sarei. Non ne ho la più pallida idea: magari sarei diventato… astronauta è difficile”. Quella musicassette ha cambiato per sempre la sua vita.

Oggi Max è uno degli artisti più amati e non vede l’ora di tornare a cantare dal vivo sia con gli 883 che da solo. “Quello dei live è un mondo che si basa sull’aggregazione e sull’avvicinamento delle persone”, ha detto Max Pezzali parlando di questo difficilissimo anno senza live per via della pandemia da Coronavirus. “Un concerto funziona se le persone sono vicine, cantano insieme, si abbracciano e vivono un momento bello di comunità. Questo non è compatibile con il distanziamento. Purtroppo però si rischia di lasciar indietro tutta una serie di categorie di lavoratori che hanno raggiunto un livello di professionalità che il mondo ci invidia. I nostri tecnici sono infatti rispettati e tenuti in altissima considerazione. È un valore che speriamo di non perdere” – ha concluso l’artista..