Il campione di rally Max Rendina sarebbe coinvolto in un processo per usura per un fatto che sarebbe risalente a circa 10 anni fa. Lo rende noto La Stampa secondo cui, al centro della battaglia legale che avrebbe come protagonista l’ex pilota, ci sarebbe un prestito di 100mila euro. Denaro che Max Rendina avrebbe dato all’imprenditore Riccardo Manattini, che poi lo avrebbe denunciato, chiedendone la restituzione con un interesse annuo del 120%.
Max Rendina, stando alla ricostruzione del quotidiano, avrebbe negato ogni addebito sostenendo di essere lui la vittima e di essere precipitato in raggiro. “Manattini – questa la sua versione riportata dalla stessa testata – mi aveva proposto un investimento finanziario, ma non era vero nulla. Ha truffato me e tanta altra gente. Poi è stato lui a denunciare, così pensava di risolversi i guai“.
Max Rendina a processo per usura: “Sono io la vittima”
Max Rendina, 49 anni e una carriera importante nel mondo del rally, avrebbe ribadito di essere la vittima e di non aver denunciato Manattini perché suo amico. Durante il processo per usura, l’imprenditore avrebbe fornito la sua versione dei fatti sostenendo di aver convinto l’ex pilota a prestargli dei soldi in un momento di difficoltà economiche.
“L’ho coinvolto a sua insaputa – avrebbe dichiarato in aula Manattini, come riporta ancora La Stampa –, avevo chiesto soldi anche a gente di Mafia Capitale“. La vicenda che vedrebbe Max Rendina accusato di usura, stando alla ricostruzione del giornale, sarebbe intricatissima e il presunto prestito di 100mila euro risalirebbe al 2013. “Sono stato raggirato“, la sua ferma difesa.