Continua il dibattito sui migranti in Unione europea, spunta una nuova proposta. Se Polonia, Ungheria e altri Paesi dell’Europa centro-orientale si sono schierati contro il meccanismo allo studio sui trasferimenti obbligatori, l’Italia e gli altri partner del Mediterraneo invocano un miglior equilibrio tra responsabilità e solidarietà. Come riportato dall’Ansa, la proposta messa sul tavolo dalla presidenza di turno Ue prevede quote obbligatorie per i ricollocamenti. Quote che, se non rispettati, obbligherebbero il Paese restio all’accoglienza a pagare una somma per ogni migrante al quale non viene dato il via libera per l’ingresso.
C’è ancora distanza tra le parti, ma filtra fiducia. Secondo fonti europee, è possibile raggiungere un’intesa di massima alla riunione degli ambasciatori. Per la presidenza svedese è possibile raggiungere un accordo sulla solidarietà obbligatoria sull’accoglienza dei migranti, lasciando agli Stati la scelta tra il ricevere chi va ricollocato o pagare.
Maxi-multa per chi rifiuta i migranti
Secondo quanto ricostruito, l’esecutivo europeo vorrebbe riconoscere 22 mila euro per migrante per quanti non aderiranno al meccanismo sui ricollocamenti. L’obiettivo sarebbe quello di introdurre un meccanismo per quote: una formula, calcolata sulla base di dati oggettivi e condivisi tra Stati, con cui verrebbe definita “la capacità adeguata” di un Paese di ospitare migranti. Ma non solo. L’Ue a questo meccanismo affiancherebbe un tetto annuale, a partire dai Paesi di primo approdo: superato il tetto, scatterebbero o i ricollocamenti o gli addebiti. L’Italia e gli altri Paesi del Mediterraneo – Cipro, Grecia, Malta e Spagna – hanno espresso “apprezzamento per gli sforzi della presidenza Ue per alcune proposte che vanno nella giusta direzione ma che richiedono ancora ulteriore lavoro per raggiungere soluzioni che siano effettive e sostenibili”. Il dialogo andrà avanti nelle prossime ore e nei prossimi giorni.