La Cassazione ha confermato l’accusa di associazione di stampo mafioso per il clan Spada. I giudici di piazza Cavour hanno sostanzialmente accolto le richieste del pg e disposto un nuovo processo d’appello per il duplice omicidio di due esponenti di un clan rivale, Giovanni Galleoni detto ‘Baficchio’ e Francesco Antonini detto ‘Sorcanera’, avvenuto il 22 novembre del 2011 nel centro di Ostia. L’esito del maxi processo era slittato negli scorsi giorni a causa di un problema di un componente del collegio che è stato sostituito.
Nell’udienza dello scorso 10 dicembre il sostituto procuratore generale della Cassazione Luigi Birritteri aveva chiesto di confermare l’associazione a delinquere di stampo mafioso per il clan del litorale sollecitando l’inammissibilità o il rigetto dei ricorsi degli imputati, chiedendo dunque sostanzialmente la conferma delle pene inflitte. Oggi la Cassazione ha confermato le accuse e ha messo al banco degli imputati Roberto Spada, già raggiunto da una condanna definitiva per la testata inferta ad un giornalista della Rai, Ottavio Spada (detto Marco) e Carmine Spada.
MAXI PROCESSO SPADA: MAFIA PRESENTE ANCHE A ROMA
“La sentenza della Cassazione riconosce in via definitiva lo scenario mafioso che ha a lungo condizionato la realtà di Ostia, segnata dal radicamento del clan Fasciani e del clan Spada”, ha osservato l’avvocato Giulio Vasaturo, legale di parte civile dell’associazione Libera. “Questa pronuncia consegna alla storia una verità processuale ora intangibile che vale a smentire quanti hanno sin qui minimizzato la presenza e la pervasività delle mafie nella città di Roma”.
Il maxi processo nasce dall’indagine della Dda di Roma, coordinata dai magistrati Michele Prestipino con Ilaria Calo’ e Mario Palazzi, che aveva portato il 25 gennaio del 2018 all’operazione ”Eclissi” con gli arresti eseguiti dai carabinieri e dagli agenti della squadra mobile. I reati contestati, a seconda delle posizioni, vanno dall’omicidio all’estorsione, all’usura. Tra gli episodi contestati c’è il duplice omicidio di due esponenti di un clan rivale, Giovanni Galleoni detto Baficchio e Francesco Antonini detto ‘Sorcanera’, avvenuto il 22 novembre del 2011 nel centro di Ostia.