La polizia ha emesso 17 misure cautelari nei confronti di alcuni dei giovani che lo scorso mese di gennaio avevano dato vita ad una maxi rissa in quel di Gallarate, noto comune in provincia di Varese. Per sette di loro, come si legge nell’ordinanza della Procura del tribunale per i minorenni, è stata disposta la permanenza a casa «con divieto di comunicare con qualsiasi mezzo – riporta Corriere.it – anche telefonico o telematico», mentre per altri otto sono scattate delle prescrizioni fra cui «l’obbligo di rientrare a domicilio entro le 19, divieto di frequentazione di pregiudicati» e consumatori di droga. Tre i reati che la procura ha contestato ai condannati, a cominciare da quello di rissa aggravata, passando per lesioni personali pluriaggravate, e arrivando fino a porto ingiustificato di strumenti atti ad offendere.
Ciro Cascone, procuratore dei minori di Milano, ha definito l’episodio «una vera e propria rissa che ha rasentato la guerriglia urbana», per poi aggiungere: «Se è quanto meno preoccupante la posizione degli spettatori, è sicuramente allarmante il ruolo dei “supporters” violenti», ovvero una «degenerazione degli schemi di aggregazione tipici dell’età adolescenziale, caratterizzata da un codice di appartenenza che consiste nell’assumere comportamenti antisociali in nome di un malinteso senso di solidarietà amicale e territoriale».
MAXI RISSA GALLARATE: EMESSI 26 “DASPO WILLY”
Quel pomeriggio di venerdì 8 gennaio furono un centinaio i giovani e giovanissimi che si affrontarono a viso aperto, alla luce del sole, anche con catene e bottiglie dopo essersi dati appuntamento sui social. A scatenare la guerriglia, alcuni screzi fra bande rivali di paesi limitrofi, al termine della quale un 14enne era rimasto ferito in maniera seria dopo aver ricevuto una bottigliata in testa. «Colpisce la banalità e futilità dei motivi scatenanti – scrive la Procura, che condanna fermamente la vicenda – rinvenibili in un precedente battibecco tra alcuni appartenenti alle due fazioni, ma che è stato evidentemente interpretato come un affronto che esigeva una vendetta corale. Come pure la facilità con cui gli indagati si siano serviti dei social network per organizzare la rissa e reclutare in pochissimo tempo un elevato numero di persone». In totale sono stati trenta i denunciati, mentre fra le misure cautelari emesse, 15 hanno riguardato dei minorenni. A 26 è stato invece disposto il cosiddetto “Daspo Willy”, ovvero, il divieto di accesso a locali e negozi nel centro di Gallarate, per evitare il ripetersi di episodi simili a quelli della rissa.