E’ morta nelle scorse ore Maya Picasso, figlia 87enne del celebre pittore e artista Pablo Picasso. Come ricorda il Corriere della Sera, la figlia maggiore dell’immenso artista spagnolo era la custode dell’eredità paterna nonché soggetto di molti dei capolavori post-cubisti. Ad annunciare il decesso è stato un portavoce della famiglia, anche se non è stato specificato quali siano le cause della sua dipartita. María de la Concepción Picasso viveva da sempre a Parigi ed era semplicemente conosciuta come Maya. Era nata a Boulogne-Billancourt dalla relazione fra il pittore e la modella nonché musa dello stesso artista, Marie-Thérèse Walter, conosciuta nel 1927.
Era una fotografa di professione ed ha dedicato la maggior parte della sua vita allo studio e alla conservazione di ciò che il padre le aveva lasciato, curando mostre e pubblicazioni. Maya, ricorda ancora il quotidiano di via Solferino, era la seconda dei quattro figli di Pablo Picasso: il maggiore era Paulo, nato dal matrimonio con la ballerina Olga Chochlova, quindi aveva due fratellastri più giovani, Claude del 1947 e Paloma del ’49, nati entrambi dalla relazione del padre con la pittrice francese Françoise Gilot.
MAYA PICASSO, MORTA FIGLIA PABLO: FU RITRATTA IN MOLTISSIMI DIPINTI
“Picasso adorava la figlia maggiore – scrive il Corriere della Sera – l’arrivo di questa bambina fu una rivoluzione nella vita dell’artista, che non ha mai innalzato muri tra la sfera privata e il proprio universo creativo, tanto da farne soggetto di diversi capolavori e dedicandole una serie di dipinti”. La troviamo infatti protagonista in «Maya à la poupée» (1938), «Maya à la poupée et au cheval» (1938), «Maya au costume de marin» (1938), «Maya au bateau» (1938) o «Maya au tablier» (1938).
Maya Picasso si era sposata nel 1960 con Pierre Widmaier con cui aveva avuto tre figli Olivier, Richard e Diana. Diana Widmaier L’ultima volta che è apparsa in pubblico è stato ad ottobre del 2021, quando si mostrò nella sala del Museo Picasso di Parigi assieme al figlio Olivier e alla figlia Diana, donando sei dipinti, un album di schizzi, una statua e un’opera etnografica.