McCarthy, delusione elezioni

Nessuna elezione per il repubblicano Kevin McCarthy come speaker della Camera al primo voto. Si tratta di un vero e proprio flop: è la prima volta che accade negli ultimi cento anni negli Stati Uniti. Il deputato californiano ha ottenuto solo 203 voti: gli è arrivato davanti il candidato democratico Hakim Jeffries che ne ha avuti 212. McCarthy è stato osteggiato dall’ala trumpiana del partito: si tratta di un risultato deludente visto che il suo partito ha la maggioranza alla Camera.



McCarthy necessitava di almeno 218 voti per essere eletto come speaker alla Camera. Avrebbe potuto ottenere il risultato se il partito lo avesse votato in modo compatto ma così non è stato. 10 voti sono invece andati persi tra il deputato repubblicano Andy Biggs, scelto dall’ala di estrema destra del partito, e altri candidati scelti da nove deputati che hanno disperso il voto.



McCarthy, clima teso tra trumpiani e l’ala più moderata

L’elezione dello speaker negli Stati Uniti avviene oggi con l’insediamento del nuovo Congresso e arriva dopo le elezioni di midterm a novembre. Nel corso dell’elezione, i repubblicani hanno ottenuto una maggioranza di 222 seggi mentre 212 sono andati ai democratici. Nonostante il partito repubblicano abbia ottenuto la maggioranza , il risultato ha deluso le previsioni. Molti candidati sostenuti dall’ex presidente Donald Trump sono stati bocciati e l’umiliazione di McCarthy sottolinea proprio il clima teso con lo scontro fra l’ala trumpiana e quella più moderata del partito.



Al Senato, invece, i repubblicani hanno confermato come leader di minoranza Mitch McConnell. I democratici hanno mantenuto invece la maggioranza. Alla Camera è finita invece l’era della speaker democratica Nancy Pelosi. Per la prima volta dal 1923, però, sarà necessaria una seconda votazione per l’elezione dello speaker della Camera.