Ricordate il discorso di Edi Rama? Era la fine di marzo e il premier albanese prometteva aiuti all’Italia per la lotta al Coronavirus. Fu un grande momento: Rama, ex giocatore di basket, diceva di non dimenticare il passato e, nonostante il suo Paese stesse soffrendo allo stesso modo e non fosse una potenza mondiale, sentiva il dovere di dare una mano. Le sue parole commossero l’Italia, generando la solita catena di like e condivisioni sui social; con tanto di commenti in stile patriottico o, come ormai consuetudine (purtroppo) qualche accusa buttata qua e là a chi invece non si era mostrato così solerte. Il preambolo serve per ricordare che effettivamente 30 medici sono arrivati dall’Albania in Italia, e ora hanno terminato il lavoro; qualcuno però si è fatto prendere troppo la mano e ha dato vita ad un party nelle camere d’albergo che occupavano.
MEDICI ALBANESI DENUNCIATI
E’ successo a Brescia: per festeggiare il termine della missione anti-Coronavirus e l’imminente rientro in patria, 10 di questi medici hanno deciso di organizzare una sorta di party privato in hotel. Le forze dell’ordine, si legge su Fanpage, sono state immediatamente allertate e all’arrivo in albergo hanno trovato questi medici nel mezzo della festa tra musica, birra ed euforia. Peccato che in Italia siano ancora valide le norme di lockdown che impongono il distanziamento sociale e il divieto di assembramenti; sono dunque scattate le multe previste in casi del genere. Tuttavia, la cosa non è finita lì: pare infatti che due di questi medici albanesi non l’abbiano presa troppo bene e abbiano detto la loro agli agenti intervenuti.
Devono però averlo fatto in maniera un po’ troppo veemente perché, riporta sempre Fanpage, sono stati denunciati per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale; la questura di Brescia dovrà ora fare luce su quanto effettivamente accaduto nell’hotel, nel frattempo il ritorno del personale medico a Tirana è previsto per oggi. I 30 medici erano partiti dall’Albania il 29 marzo, per aiutare l’Italia nella sua battaglia contro il Coronavirus in un momento nel quale i numeri di contagi e decessi erano davvero alti e le strutture ospedaliere erano al collasso; siamo grati per quello che hanno fatto e per come l’Albania abbia risposto in maniera solerte alle nostre difficoltà, certo si sarebbe volentieri evitato questo colpo di coda finale ma, in attesa di scoprire quello che è successo nel dettaglio, potremmo forse – pur condannandola nei fatti, come giusto che sia – derubricarla a bravata come già accaduto in altri contesti.