Il nuovo disegno di legge sulla sanità a firma di Maria Cristina Cantù, è pronto per l’esame al Senato e alla Camera. In caso di approvazione definitiva entreranno in vigore nuove regole per i medici di famiglia e facilitazioni burocratiche per i pazienti, oltre al potenziamento delle strutture territoriali di prevenzione ed assistenza primaria, per evitare gli affollamenti nei pronto soccorso degli ospedali. Si prevede inoltre di istituire una nuova rete che si chiamerà “One health” a tutela della salute territoriale e globale, con l’inserimento di altri 60mila medici di base, per arrivare all’obiettivo di avere un medico ogni 1000 assistiti.
In questo nuovo sistema praticamente i medici di famiglia diventeranno ancora di più i principali garanti della salute dei pazienti, e la medicina territoriale dovrà offrire tutti quei servizi e cure primarie, per le quali attualmente molte persone sono costrette a ricorrere ai reparti di medicina d’urgenza, quindi coprirà tutti i bisogni che non richiedono ospedalizzazione. Inoltre ci sarà una sburocratizzazione delle procedure che passeraà attraverso l’informatizzazione, garantendo maggiori servizi accessibili tramite fascicolo sanitario elettronico.
Ddl sanità, cosa cambia per i medici di famiglia
Il nuovo Ddl Cantù, il disegno di legge per la riforma di alcune procedure del sistema sanitario cambierà alcuni obblighi per i medici di famiglia. Dall’entrata in vigore del provvedimento infatti gli specialisti convenzionati in medicina generale dovranno assicurare la presenza in studio per almeno 25 ore settimanali. Inoltre garantire le visite domiciliari per tutti quei pazienti che sono impossibilitati a recarsi presso gli ambulatori.
La ricetta elettronica diventerà strutturale e tutto potranno ricevere le prescrizioni tramite email, oltre al fatto che per i malati cronici che devono assumere farmaci a vita o per lunghi periodi, sarà estesa la validità ad un anno. Il nuovo schema di sistema sanitario di base è stato accolto positivamente dalle associazioni e sindacati del settore. Come sottolinea Angelo Testa presidente di Snami su Quotidianosanità “è un disegno di legge che, con la dovuta attenzione alle carenze attuali, programma la sanità territoriale del futuro, valorizzando la figura del medico di medicina generale che torna ad essere il centro della assistenza sul territorio“.