Andrii Rymarenko, anestesista, riteneva “piuttosto noioso” il suo lavoro prima della guerra. Da quando la Russia ha invaso il suo paese, il medico, insieme alla sua collega Natalia Korchaka, ha dovuto prendersi cura ogni giorno di complicate ferite di guerra, lavorando 60 ore alla settimana, a volte 80. Poche settimane fa, i due medici, insieme ad altri, sono volati a Berlino per trascorrere 14 giorni, imparando tecniche speciali per prendersi cura delle vittime di ustioni. Un viaggio di 36 ore in autobus, nove ore al confine polacco e infine l’arrivo all’ospedale per incidenti di Berlino-Marzahn.
La Germania ha prestato, nei primi tempi del conflitto, cure mediche a ben 630 feriti di guerra evacuati, anche presso la clinica Marzahn. Con il passare dei mesi, però, l’Ucraina ha deciso di tenere quanto più possibile i feriti nel proprio Paese, per curare le vittime di guerra lì o al massimo in Polonia: la strada per la Germania è troppo lunga. Il Ministero della Salute tedesco, come rivela Der Spiegel, sta investendo molto in forniture mediche per l’Ucraina: ventilatori, pulsossimetri, mascherine protettive. Dopo gli Stati Uniti, è proprio il Paese tedesco che sta fornendo la maggior parte degli aiuti umanitari all’Ucraina.
I medici si aggiornano ma mancano i dispositivi
Nel corso della visita in Ucraina della scorsa estate, il ministro federale della sanità Karl Lauterbach (SPD) ha suggerito al suo omologo ucraino di portare i medici in Germania per la formazione e in particolare modo per imparare a prendersi cura delle vittime di ustioni, in modo che le amputazioni possano essere eseguite nel Paese senza bisogno di trasportare i feriti in Germania o in Polonia. Sono già 41 i medici che si sono recati in terra tedesca e che hanno ricevuto ulteriore formazione in sette cliniche.
Rymarenko e la collega, in Germania, sono venuti a contatto con tecniche e strumentazioni che in Ucraina non hanno. Si tratta di strumenti anche molto semplici, dei quali però le sale operatorie di Kiev non sono fornite. Inoltre negli ospedali ucraini, così come nelle città, l’elettricità viene spesso a mancare. Le nuove tecniche apprese in Germania non saranno spesso realizzabili, ha spiegato Korchaka, perché “Mancano i dispositivi”.