Imperversa una vera e propria contesa ideologica fra Polonia e Regno Unito in seguito alla decisione assunta dai medici dell’ospedale di Plymouth (di concerto con la moglie del diretto interessato) di staccare un uomo di mezza età dalle macchine che lo tenevano in vita. Il paziente, di nazionalità polacca, era rimasto vittima di un violento attacco cardiaco a casa sua a novembre, durante il quale il suo cervello non aveva ricevuto ossigeno per 45 minuti e l’équipe sanitaria non vedeva per lui alcuna chance di recupero.



Tuttavia, la madre e le sorelle dell’uomo, residenti in Polonia, hanno sottolineato come lui fosse un cattolico praticante e non avrebbe mai accettato questo tipo di trattamento. Così, venuta alla luce questa vicenda, il governo della Polonia si è schierato al fianco dei loro connazionali, tanto che il caso ha raggiunto la sede della Corte europea dei diritti umani alla fine di dicembre, la quale ha respinto l’appello della parte polacca della famiglia del paziente per ribaltare la decisione dei tribunali britannici, permettendo che l’uomo fosse staccato dal supporto vitale.



MEDICI STACCANO PAZIENTE DA MACCHINE: SCONTRO POLONIA-REGNO UNITO

La disputa legale ha coinvolto anche i ministeri degli esteri e della giustizia della Polonia, così come il presidente Andrzej Duda, che ha ordinato al suo assistente Krzysztof Szczerski di incontrare l’ambasciatore britannico in Polonia, Anna Clunes ,la scorsa settimana. Dal canto suo, il viceministro della Giustizia, Marcin Warchoł, ha contattato i ministeri della Giustizia e della Salute del Regno Unito, sostenendo che il paziente avrebbe dovuto essere trasportato presso un ospedale polacco. Nulla da fare: le macchine sono state staccate martedì e in Polonia la questione è letteralmente deflagrata. Krystyna Pawłowicz, giudice della massima corte costituzionale del paese, ha accusato l’ospedale britannico di voler raccogliere gli organi del polacco e lo ha paragonato al medico nazista Josef Mengele, mentre l’arcivescovo Stanisław Gądecki ha denunciato quella che ha chiamato la “barbara civiltà della morte”. Non soltanto: le fonti comunicative alleate del Governo hanno paragonato la dipartita dell’uomo a quella dei deportati di Auschwitz.

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