Le prove di selezione nazionale per le specializzazioni dei laureati in Medicina sono iniziate oggi. Le scuole che è possibile scegliere per continuare gli studi dopo i consueti cinque anni, come riportato da Il Sole 24 Ore, in totale sono 51, con 1429 sedi delle scuole suddivise sul territori. Per ottenere l’accesso è necessario effettuare un quiz con 140 domande in tre ore. Il numero di posti disponibili verrà comunicato a settembre, ma dovrebbe aggirarsi intorno ai 15 mila. La sensazione però è che molti di questi – probabilmente un terzo – rimarranno vacanti, dato il trend decrescente registrato negli ultimi anni: il livello di copertura totale è passato dal 89,2% dell’anno accademico 2016/17 al 64,7% del 2022/23.
Anche le tendenze relative alle scelte degli studenti sono cambiate col tempo, con alcune categorie che registrano un sovrannumero di richieste ed altre che invece sono ben poco gettonate. In particolare non sembra essere più apprezzata l’idea di diventare anestesista, radioterapista, anomapatologo, microbiologo o virologo. Le professioni in questione sono sempre più ricercate, anche perché coloro che si specializzano preferiscono spesso andare all’estero. Al contempo, cresce il numero di chirurghi plastici, ginecologi, dermatologi e cardiologi.
Medicina, le specializzazioni e i diversi guadagni: la classifica
Alle specializzazioni di Medicina corrispondono, oltre che un diverso numero di posti, anche diversi guadagni. È un fattore di cui probabilmente tengono conto anche gli studenti stessi che si presentano alle prove. Nella classifica spiccano cardiologia e dermatologia, che permettono di ottenere almeno 90 mila euro annui, seguite da odontoiatria, che si aggira a poco meno, così come la chirurgia estetica. Tra le professioni più ricercate e dunque meglio pagate, soprattutto ad altri livelli, ci sono inoltre i chirurghi ortopedici e i neurochirurghi, che possono arrivare fino a 180 mila euro annui.
Tra le figure meno pagate invece c’è quella dello psicologo, che in media guadagna 50 mila euro annui. Anche il medico di base va sotto nella classifica, anche se ci sono molte differenza da città in città: si va da un minimo di 65 mila a 190 mila euro lordi annui. Non vanno dimenticate, inoltre, le discrepanze di stipendi che l’Italia registra con gli altri Paesi europei e che spingono sempre più giovani ad andare all’estero.