I giorni scorsi è stata approvata all’unanimità la legge che riconosce alle persone senza fissa dimora il diritto a usufruire del medico e del pediatra di base. L’ok è arrivato il 6 novembre, andando a colmare un vuoto normativo che si protrae da tempo, soprattutto perchè ritenuto in contrasto con gli articoli articoli 3 e 32 della Costituzione.



Come riporta Quotidiano Sanità è stato istituito un fondo, con una dotazione di un milione di euro per ciascuno degli anni 2025 e 2026. Il finanziamento sostiene un programma sperimentale, da attuarsi nelle città metropolitane, a favore delle persone che non hanno una stabile residenza anagrafica ma che vivono comunque in maniera stabile sul territorio italiano. Grazie al provvedimento anche questi soggetti potranno iscriversi al Servizio Sanitario Nazionale. Possibilità, questa, finora preclusa, tranne che in caso di emergenza presso il Pronto Soccorso.



MEDICO E PEDIATRA DI BASE PER I SENZA FISSA DIMORA: L’ENTUSIASMO DEL PD

Il disegno di legge reca come prima firma quella del deputato Marco Furfaro (PD). Quest’ultimo, all’indomani dell’approvazione della legge, ha mostrato entusiasmo, considerando un’ingiustizia il ‘modus operandi’ adottato fino al giorno d’oggi dalla sanità italiana.

Saranno oltre 100 mila le persone che saranno interessate dalla nuova misura, vedendo finalmente riconosciuto appieno e in maniera progressiva il diritto, costituzionalmente garantito, alla cura.Lo Stato si prenderà cura proprio di tutti. Anche di chi ha meno di niente.” Queste le parole dell’onorevole. Nella legge viene inoltre specificato che entro un anno dall’entrata in vigore della legge il Governo presenterà alle Camere una relazione sullo stato di attuazione del medesimo provvedimento, da ripetersi entro il 30 giugno di ogni anno. Nella relazione saranno indicati il numero esatto delle persone coinvolte, la tipologia di prestazione erogata, i costi sostenuti e le eventuali criticità subentrate in fase attuativa.