E’ stato arrestato negli scorsi giorni a Bologna un medico bolognese, accusato dell’omicidio della moglie. Come riferisce l’edizione online de La Stampa, la vicenda risalirebbe all’ottobre del 2021, e il camice bianco fermato sarebbe accusato anche dei reati di peculato e detenzione illecita di farmaci psicotropi. Il provvedimento del fermo è stato richiesto dalla Procura ed emesso dal Gip, ed è stato eseguito nella giornata di sabato scorso, 8 aprile 2023. La vittima aveva 62 anni e a seguito delle indagini le forze dell’ordine hanno fatto chiarezza sulla causa di morte, derivante dalla somministrazione da parte del marito di due farmaci, leggasi una benzodiazepina e un anestetico ospedaliero.



Agli arresti è così finito Giampaolo Amato, 64enne specializzato in oftalmologia e medicina dello sport e già medico sociale della Virtus Pallacanestro, dal 2013 al 2020. La moglie, anch’essa di professione medico, si chiamava invece Isabella Linsalata, ed era specialista in ginecologia e ostetricia. Il 31 ottobre di due anni fa, il giorno del decesso, fu lo stesso marito a chiamare il 118 dicendo di aver trovato la donna priva di sensi nel proprio letto.



MEDICO ACCUSATO DI AVER UCCISO LA MOGLIE: INIZIALMENTE SI PENSAVA A MORTE PER CAUSE NATURALI…

Inizialmente i sanitari parlarono di decesso per cause naturali, dopo di che, a seguito di successivi accertamenti tossicologici, e delle indagini coordinate dalla procura, si è ipotizzata l’ipotesi di omicidio, precisamente una morte causata da farmaci. Nel corso dell’inchiesta, come riferisce l’edizione online de La Stampa, sarebbe emerso che già anni prima la donna avrebbe potuto assumere le benzodiazepine a sua insaputa, molto probabilmente da ricondurre al marito e mai denunciate.



La stessa aveva infatti denunciato episodi di malessere e narcolessia. Nel primo interrogatorio il 64enne medico arrestato si è avvalso della facoltà di non rispondere, mentre i suoi avvocati, Gianluigi Lebro e Cesarina Mitaritonna, hanno fatto ricorso al tribunale del Riesame, impugnando l’ordinanza di custodia.