È mistero in Francia intorno a Olivier Soulier, il medico divenuto conosciuto in tutto il mondo durante la pandemia di Covid-19 per le sue posizioni no-vax, che è morto alcune settimane fa durante una “sessione sciamanica”. Il sessantasettenne, come riportato da Le Parisien, è stato ritrovato privo di vita nella sua abitazione a Marcq-en-Barœul. È emerso che aveva consumato dei funghi allucinogeni.
Le persone che erano con lui, quando ha iniziato ad avvertire il malore, hanno chiamato i soccorsi. I medici tuttavia non sono riusciti a fermare l’arresto cardiocircolatorio. L’uomo da tempo soffriva di aritmie da fibrillazione atriale, ma si curava con l’omeopatia. È anche per questo motivo che, secondo la Procura di Parigi che ha aperto una inchiesta per “omicidio colposo ed esercizio abusivo della medicina”, il suo corpo non ha retto all’assunzione di quelle sostanze. Nella sua abitazione è stata rinvenuta anche una DMT, un potente allucinogeno vietato nel Paese che è in grado, tra le altre cose, di mimare gli effetti di un’esperienza pre-morte.
Medico novax Olivier Soulier morto in una “sessione sciamanica”: la vicenda
I seguaci di Olivier Soulier, il medico no-vax morto durante una “sessione sciamanica”, credono che la versione ufficiale della vicenda sia “sospetta”. A dirlo è stata una sua amica nonché dottoressa. “Ha pagato con la vita questa sua ricerca della verità”, ha affermato ai microfoni di una tv complottista. Il conduttore, da parte sua, ha chiesto una contro-autopsia, adducendo alle “morti che si camuffano con l’infarto”. Nessuno della comunità, ora a lutto, fa menzione alla funesta cerimonia a base di sostanze allucinogene.
Il sessantasettenne d’altronde era un simbolo per coloro che credono nei benefici della medicina alternativa. La sua fama era cresciuta sempre di più con la pandemia di Covid-19. In molti, allo stesso tempo, sono però rimasti diffidenti nei suoi confronti. “Per lui la sclerosi multipla era un problema psicologico interno. Molto rapidamente, mi offrì un’introspezione a 2.000 euro ovviamente non rimborsati dalla previdenza sociale. Era molto sicuro di sé. Non è riuscito a convincermi, è stato un grosso bluff”, ha ricordato a Le Parisien un dirigente in pensione che si rivolse a lui per una consulenza.