Il dottor Andreas Noack, chimico austriaco, secondo alcune narrazioni apparse online, sarebbe stato ucciso “dopo aver pubblicato le sue scoperte sull’idrossido di grafene“ nei vaccini contro il Coronavirus. È quanto scrive sul suo blog personale Maurizio Blondet, facendo riferimento ad altre fonti, una delle quali sarebbe stata individuata dai colleghi del quotidiano “Open” su una chat di Telegram denominata “Codice Genesi”. In particolare, Blondet evidenzia di essere in possesso della dichiarazione della moglie di Noack, dando spazio successivamente a un virgolettato che parrebbe essere il copia-incolla di un testo circolato nelle ore precedenti sull’app di messaggistica istantanea sopra menzionata.
“È stato ucciso il dottor Andreas Noack – si legge nel testo -. Ho la dichiarazione della moglie e la sua. È morto improvvisamente il 26 novembre 2021, dopo aver messo online le sue scoperte sull’idrossido di grafene”. Sostanzialmente, l’esperto avrebbe scoperto la verità “su un ingrediente nei vaccini” e spiegato “perché gli atleti competitivi muoiono dopo le vaccinazioni. Su scala nanometrica, piccoli pezzi di metallo tagliano il corpo dall’interno e questa roba rimane nel corpo per sempre perché non è biodegradabile”.
ANDREAS NOACK, MORTO DOPO PRESUNTA SCOPERTA GRAFENE NEI VACCINI: DECESSO IMPROVVISO
Nelle parole di Noack, riprese da un suo video pubblicato sul web prima di morire, l’idrossido di grafene è stato trovato “in tutti i vaccini studiati. L’ossido di grafene forma strutture nel flusso sanguigno che sono larghe circa 50 nm e spesse 0,1 nm. Sono molto sottili, ma molto resistenti. Agiscono come minuscole lamette nel flusso sanguigno, che possono tagliare i vasi sanguigni. Non si decompongono. Una volta nel flusso sanguigno, saranno lì per sempre (a meno che la persona non riceva una trasfusione di sangue per rimuoverli). Il suo effetto sui vasi sanguigni è cumulativo. Più a lungo rimangono nel flusso sanguigno, più danni si verificheranno ai vasi sanguigni nel tempo”.
La dolce metà di Noack ha parlato in due filmati distinti della dipartita: nel primo, non più reperibile, si faceva menzione di una presunta aggressione, di cui non si è però più detto nulla nel secondo video, dove si spiega che a stroncare l’uomo è stato un infarto, a seguito dell’insufficienza di una valvola cardiaca. L’intervistatore ha chiesto quindi se vi sia stata un’aggressione a distanza, ma la donna gli ha risposto di non saperlo, ma “loro avrebbero le tecnologie per farlo”.