Pochi mesi fa è stato raggiunto l’accordo Hamas-Fatah, un patto per il dopoguerra che definirà il futuro della Striscia di Gaza. Quali scenari si potranno quindi prospettare per poter uscire soprattutto dalla crisi? Il Sole 24 ore ha intervistato Ahmed Fattouh, portavoce di Fatah, il partito del presidente dell’Anp, Abu Mazen, per capire a quali risvolti potremo assistere su un territorio già sufficientemente martoriato.
“La soluzione dei due Stati è la sola strada percorribile. Israele lo deve accettare. Quanto ad Hamas deve riconoscere l’Organizzazione per la liberazione della Palestina (Olp) e gli accordi firmati in precedenza se in futuro vorrà partecipare alle prossime elezioni.” Queste le dichiarazioni del portavoce, convinto che l’Anp debba tornare alla sua legittima funzione. Lo stesso si è mostrato poi critico sul ruolo che stanno giocando gli Stati Uniti, i quali dovrebbe solo pressare Israele affinchè ritiri le truppe.
DOPOGUERRA: LA SOLUZIONE A GAZA
Il pensiero è rivolto al popolo e al desiderio di tornare alla pace, troppo sconosciuta per chi vive in luoghi da anni colpiti da conflitti. Fatouh punta sul rispetto degli accordi internazionali e sull’arrivo all’indizione delle elezioni entro 2 anni, per permettere a tutte le fazioni palestinesi di prendervi parte. Le ultime elezioni, del resto, si sono avute nel 2006, con una evidente soppressione dei diritti civili nei confronti del popolo. Nel frattempo deve essere mantenuto il Governo legittimo. La soluzione dei 2 stati, secondo il portavoce di Fatah, è l’unica strada che possa essere intrapresa e che Israele deve accettare.
Fatouh, nel corso dell’intervista, ha poi voluto smentire in toto ogni accusa contro chi vedeva l’Anp coordinata con Israele, ritenendo che si tratti solo di un tentativo di screditamento operato da Hamas.