Il messaggio di Dmitry Medvedev, vice presidente del Consiglio di sicurezza nazionale della Russia, è tuonato come una vera e propria minaccia nei confronti dell’Occidente: “Lo odio, voglio farlo sparire”, ha detto. Una espressione inaccettabile per molti e che in queste ore sta creando non poche polemiche. Non tutti, però, sono della medesima idea. A commentare le frasi choc, ammettendo di non esserne stupito, è stato Vittorio Sgarbi.
“Dice una cosa logica. Si può essere contro l’esercito russo o il governo russo ma certo non contro i cittadini russi. Qualcosa senza alcun fondamento, del tutto illogico. Una contrapposizione fasulla e insensata”, questo il parere del critico d’arte, che da parte sua ritiene che l’Occidente abbia delle colpe per la situazione in cui ci si trova adesso. “La Nato abbaiava ai confini della Russia””, ha aggiunto. (agg. di Chiara Ferrara)
MEDVEDEV: “ODIO GLI OCCIDENTALI, VOGLIO FARLI SPARIRE”, IL MESSAGGIO CHOC
Clima di altissima tensione tra la Russia e l’Occidente, Dmitry Medvedev protagonista di un affondo durissimo. Il vice presidente del Consiglio di sicurezza nazionale russo ha pubblicato un post su Telegram particolarmente muscolare: “Li odio”, rivolgendosi agli occidentali, “sono bastardi e degenerati”. L’ex presidente ha aggiunto: “Vogliono la morte per noi, per la Russia. E finchè sarò vivo farò il possibile perché spariscano”.
Parole che non lascio spazio a interpretazioni e che hanno trovato una repentina risposta da parte dell’Europa. Non più tardi di 24 ore fa, Medvedev aveva stroncato così il sesto pacchetto di sanzioni contro Mosca: “Gli imbecilli europei nel loro zelo hanno dimostrato ancora una volta di considerare i propri cittadini, i propri affari come nemici non meno dei russi”.
MEDVEDEV VS OCCIDENTE, LA REPLICA DI DI MAIO
Come dicevamo, le parole di Medvedev non sono passate inosservate in Europa e anche il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha tenuto a replicare al braccio destro di Putin. “Gravissime e pericolose le affermazioni di Medvedev. Sono parole inaccettabili, che ci preoccupano fortemente anche perché arrivano dal vicepresidente del Consiglio di Sicurezza russo. Non è un segnale di dialogo, non è un’apertura verso un cessate il fuoco, non è un tentativo di ritrovare la pace, ma sono parole inequivocabili di minaccia verso chi sta cercando con insistenza la pace”, ha spiegato il titolare della Farnesina in una nota: “È doveroso smettere di alimentare tensioni con provocazioni e minacce, ribadisco: per arrivare alla pace non basta l’apertura dell’Ucraina e la spinta della comunità internazionale, ma serve la Russia e la volontà di dialogo di Putin. Le affermazioni che arrivano oggi, invece, non lasciano dubbi e allontanano da parte russa la ricerca della pace. Piuttosto danno linfa a una campagna d’odio contro l’Occidente, contro quei Paesi che stanno cercando con insistenza la fine delle ostilità in Ucraina”.