Dopo i saluti di rito, importanti e non banali, del Presidente Mattarella e del Papa, ieri ha aperto la 41° edizione del Meeting Mario Draghi col primo intervento esterno importante. Una figura unica in questo momento perché una delle 10 personalità economiche più importanti del mondo riconosciute come tali che non rappresenta interessi attivi. Lui ha lasciato la Banca Centrale Europea in un momento in cui tutte le sue scelte lungi dall’essere accantonate sono state riprese e valorizzate. Fondamentale il suo monito lanciato all’inizio della pandemia covid-19, un appello al mondo che per primo ha cambiato l’orientamento d’opinione di tantissimi Leader politici. Ieri Ha battuto su alcuni temi che sono da 40 anni al centro del pensiero del Meeting. Questa che affronteremo sarà la fase straordinaria per ricostruire un futuro sostenibile, una ripresa che sia migliorativa addirittura rispetto alle condizioni precedenti la pandemia.
Questa opportunità va onorata costruendo un piano chiaro di investimento sulle nuove generazioni, quelle che tra 10-15 e 20 anni saranno chiamate a restituire, di fatto con il loro lavoro e il reddito che riusciamo a produrre. Per uscire dalla crisi quindi, bisogna investire sui giovani con la formazione e la ricerca, investendo però contemporaneamente anche sulle infrastrutture che mancano al nostro paese, infrastrutture di collegamento fisico ma anche quelle digitali che abbiamo capito essere un asset importante e strategico.