Il ministro dell’Interno Roberto Maroni spiega, al Meeting di Rimini, che non c’è alcun complotto in atto per disarcionare il premier e sostituire la Lega ma un progetto politico portato avanti alla luce del sole.
«Non c’è un complotto, c’è un progetto, che a me non piace ma è sostenuto da molti, di concludere il lungo e utile periodo di guida da parte di Berlusconi e sostituirlo con qualche altra cosa». Lo ha dichiarato il ministro dell’Interno Roberto Maroni al Meeting di Rimini tornando sullo scontro in atto nella maggioranza e sull’ipotesi di disarcionare il premier alla luce dei contrasti con i finiani. «E’ un progetto legittimo – ha aggiunto – non vedo società segrete che si confrontano in qualche scantinato, è un progetto che viene scritto sui giornali». Secondo Maroni, il progetto di far cadere Berlusconi prima della scadenza naturale del mandato proviene da chi dice che «”è importante prima la lotta di liberazione contro Berlusconi e poi si vedrà”». Tale progetto emerge «quando si dice buttiamolo fuori con la Lega, quando si dice facciamo un governo tecnico per la legge elettorale per cambiare le regole».
In tutto ciò, secondo Maroni, non ci sarebbe alcunché di illegittimo, «politicamente parlando». Ma la strategia non terrebbe «conto in realtà che nel sistema di democrazia reale che c’è. Oggi i governanti sono scelti dagli elettori e non dai palazzi. Un progetto che a me non piace e che io intendo contrastare. Non c’è niente di segreto. Mi sono fatto questa idea leggendo i giornali». La conclusione logica, quindi, «siccome la sovranità appartiene al popolo se cade la maggioranza si deve tornare a votare e non è accettabile che chi ha perso le elezioni governi. Tutto ciò che è diverso da questo sa molto di palazzo romano e poco di democrazia», spiega. «La Lega – conclude – contrasterà qualunque progetto che sia volto a cambiare queste regole».