Ha preso il via oggi, domenica 21 agosto, la Trentaduesima edizione del Meeting di Rimini. Un popolo vero e proprio inizia già da oggi a confluire nei padiglioni fieristici della città romagnola, per partecipare agli incontri, i dibattiti, vedere le mostre, seguire concerti e spettacoli. Un evento che prende in considerazione la realtà a 360 gradi, dalla politica all’economia, dall’arte alla letteratura, dalla scienza alla musica, gli eventi del nostro paese e uno sguardo a quanto accade nel mondo. Grandi esperti dei diversi settori e gente comune, appassionata alla realtà e capace di un giudizio, si incontra in questi giorni. Uomini che tendono alla verità e cercano la bellezza. Un Meeting che si è aperto “all’insegna della certezza”, come è emerso oggi nella conferenza stampa inaugurale. “Certezza” è infatti la parola chiave di questa edizione, e per questo presente nel titolo stesso del Meeting e testimoniata già in questi primi giorni dai più di tremila volontari, italiani e stranieri, di culture e religioni diverse, che si pagano viaggio e alloggio per costruire la “grande cattedrale” del Meeting.
Emilia Guarnieri, presidente dell’Associazione Meeting per l’amicizia fra i popoli, ha presentato e commentato la frase che titola l’evento: “E l’esistenza diventa una immensa certezza”.



Come mai nel mondo di oggi  e nella società in cui viviamo è diventato difficile pronunciare una frase come questa?

Per due ragioni. La prima è che siamo molto imbevuti di relativismo che vorrebbe farci credere che la certezza è impossibile, che la verità è impossibile che non esistono certezze e che ognuno ha la sua verità. E poi anche perché l’uomo se non è aiutato a guardare con sincerità il proprio cuore  e il proprio desiderio tende ad avere paura delle cose che maggiormente desidera, e una delle cose che maggiormente desidera  è la certezza.



Che significato ha la “E” posta all’inizio della frase?

Intanto quella “E” era nel contesto originale della frase di don Giussani che abbiamo preso. Quella “E” poi ci è piaciuta tanto perché è come se creasse lo spazio di un percorso, di un cammino, lo spazio di una assunzione di responsabilità. Perché l’esistenza diventa appunto una immensa certezza, ma c’è una libertà da mettere in gioco di fronte alla realtà e di fronte a ciò che si incontra.

Il Meeting è fatto di incontri, spettacoli e mostre. In che modo può essere un aiuto, una strada, per raggiungere questa certezza?



Innanzitutto vivendolo. Che qui ci sia gente animata da un ideale, che lavora, che viene qui per impegnarsi, cioè svolgere qualcosa che ha che fare con la propria vita, già questo è la documentazione di una certezza.

(A cura di Nicolò De Carolis)

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