Dopo  “Il senso religioso”, anche “Il rischio educativo” di Luigi Giussani è stato tradotto in lingua araba. Il nuovo libro è stato presentato ieri nel corso di un incontro coordinato dal portavoce di Comunione e Liberazione Alberto Savorana e con la partecipazione di don Ambrogio Pisani, assistente spirituale all’Università cattolica re sponsabile di Comunione e Liberazione in Medio ed Estremo Oriente e Abdel-Fattah Hassan, professore di letteratura italiana alla Ain Shams University del Cairo, già parlamentare dei Fratelli Musulmani e traduttore de “Il senso religioso”. Hassan nel corso dell’incontro ha raccontato come sia nata l’idea di tradurre in arabo un libro di un sacerdote cattolico: “Ho pensato che questo libro non fosse stato scritto solo per gli italiani. Per questo io, musulmano praticante, quadro medio dei Fratelli musulmani, ho tradotto questo scritto di un sacerdote cattolico, che tocca punti essenziali anche per noi. Perché la sfida più grande che affrontano i dotti, gli educatori, gli uomini di religione è la formazione dell’uomo, del cittadino buono, giusto, tollerante qualunque sia la sua religione”. Per Hassan ne Il rischio educativo invece che l’idea fondamentale di una educazione per i giovani è il fatto che attraverso di essi si costruisce una società. Il grande problema è dunque educare i giovani e una vera educazione è una educazione all’umano cioè il cuore: “Don Giussani afferma che una vera educazione deve essere quella alla critica, cioè a rendersi conto della ragione delle cose”. Altrettanto importante, ha sottolineato il docente egiziano, l’apertura al dialogo a cui don Giussani dedica una parte del suo libro: “La novità viene sempre dall’incontro con l’altro, è la regola con cui è nata la vita. Noi esistiamo perché altri ci hanno dato vita, un seme isolato non cresce più, ma messo in condizioni di essere sollecitato da altro, allora si sprigiona. Dialogo è questo rapporto con l’altro, chiunque o comunque sia”. Al momento del suo intervento, don Ambrogio Pisoni ha commentato che dopo la ricchezza dell’intervento di Hassan, non ci sarebbe stato bisogno di aggiungere altro. Ha voluto però sottolineare la copertina dell’edizione araba del libro, così come l’hanno voluta proprio loro , i curatori egiziani: “una luce nel buio. L’hanno scelta loro, è una immagine di speranza: la vita può essere vissuta. Se educare vuol dire introdurre un altro alla realtà totale, allora vuol dire che la realtà è una dimora che attende di essere visitata e vissuta”.



Ha concluso Pisoni: “L’incontro con la bellezza fatta carne, Cristo Gesù ci ha reso e ci rende uomini che godono di un immensa certezza. Nel mondo odierno chi ha certezze viene considerato intollerante, ma la vera certezza è il grembo di una curiosità inesausta del reale, in quanto la nostra dimora è l’infinito, non l’angusto spazio del nascondiglio. La vocazione della ragione è essere sprigionata, così che la vita possa diventare una immensa certezza”.

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