Al Meeting di Rimini è intervenuto, come già l’anno scorso, il ministro dell’economia Giulio Tremonti. Sono gli eurobond l’unica via al futuro, ha detto, riprendendo una sua idea nota da tempo, contrastata invece dalla Germania di Angela Merkel. E proprio della Germania ha parlato nel corso del suo intervento: “Non vorremmo che il tedesco perfetto scambi la sua anima con l’export perfetto, facendo un riferimento all’opera del Faust”. Ha quindi aggiunto che l’export della Germania verso la Cina. è stato di 53,5 miliardi nel 2010. Quello verso i cosiddetti paesi ‘Pigs’ (i Paesi considerati in crisi dell’Europa, tra cui l’Italia, ndr) di 50,9 miliardi, quasi quanto la Cina. “Quello verso l’Italia 58,4 miliardi, più di quello verso la Cina. Allora dico: volete buttare via tutto questo o pensate abbia valore anche questo?. Quello che adesso ti può sembrare un beneficio tra poco si può tradurre in un maleficio. Io dico se si va avanti su un crinale pericoloso forse bisogna cambiare musica” ha sottolineato. Tremonti ha ammesso i molti errori compiuti dall’inizio della crisi che attraversa tutto il mondo occidentale. Molti governanti, ha detto, hanno ritenuto che fosse un ciclo invece di una vera crisi. “Ma non c’è ancora il game over della crisi. Per superarla è fondamentale nell’epoca della seconda globalizzazione creare un blocco europeo”. Secondo il ministro, la crisi è stata gestita utilizzando per i salvataggi i debiti pubblici e paradossalmente la medicina è diventata il malato. A proposito degli eurobond, ha spiegato che esistono solo idee che aspettano il loro tempo e il loro tempo sta arrivando. Questi sono quindi un’idea forte da sostenere. “Oggi sento dire che è un’idea che non può andare perché conviene a Italia e Spagna ma non conviene alla Germania, ma è sbagliato”. A sorpresa, poi, Tremonti oggi sempre a Rimini ha avuto un incontro personale durato circa dieci minuti con il leader del Pd, Pierluigi Bersani. Il quale, dopo l’incontro, ha rivelato ai giornalisti cosa si sono detti. L’articolo 8 della manovra, per Bersani, sta provocando un disatro, dovete rendervene conto, ha detto riferendosi al governo in carica.
Una norma da togliere o da cambiare, perché distrugge l’unica cosa positiva fatta negli ultimi sei mesi, frutto dell’intesa tra le parti sociali. Bersani ha poi parlato del governo: “La barca è senza timone e non c’è neanche il timoniere. Siamo in una situazione molto seria, la manovra non è più di nessuno”.