Caro direttore,
il Meeting di Rimini potrebbe mettere a tema tanti e poi tanti argomenti che sono oggi centrali nella scuola, su cui urgono risposte pronte e non contraddittorie, ovvero l’opposto di quanto ha caratterizzato la politica scolastica non solo di questi anni, ma anche e purtroppo di questi mesi.
Al Meeting si potrebbe parlare del tirocinio formativo attivo (Tfa) e di come indegnamente sono stati trattati i giovani; si potrebbe poi fare una riflessione sulla spallata che questo modo di gestire la cosa pubblica sta dando non solo alla parità, ma anche all’autonomia; e perché no, si potrebbe avanzare qualche analisi intelligente sul reclutamento dei nuovi docenti, sempre più inchiodato ai blocchi di partenza, mentre dovrebbe lanciarsi in una vera e propria volata alla Bolt.
Sono tanti gli argomenti scottanti che riguardano la scuola oggi e meriterebbero di essere affrontati con intelligenza critica e con una certa capacità creativa per trovare finalmente la strada che valorizzi le energie positive che dentro la scuola italiana non attendono altro che di essere fatte esplodere. Invece al Meeting di tutto questo non si parlerà, almeno in prima battuta, delle questioni scottanti della scuola non si farà inizialmente parola, perchè sarebbe un errore grave perdersi in una analisi dei problemi senza cogliere il punto di forza cui appoggiarsi per poter andare all’attacco di tutto.
Per questo il mondo della scuola al Meeting è sfidato innanzitutto dal tema della settimana riminese. È questa la questione seria che verrà posta al Meeting, in che modo una natura dell’uomo concepita come rapporto con l’infinito interessi chi va a scuola. Insegnante, studente, genitore, preside, bidella, che cosa c’entra con quello che ognuno di questi fa ogni giorno a scuola che il suo cuore vibri di una tensione all’infinito? E cogliere questa esplosione nell’istante, è questo che rende appassionante la vita a scuola, lo studiare, il ricercare, il far tesoro delle proprie doti?
Il mondo della scuola viene al Meeting con questa domanda dentro, teso a capire cosa significhi che in una classe ciò che è decisivo è la mossa impercettibile ma reale che apre all’infinito.
Questo è il punto di forza che può far guardare ai mille problemi della scuola come occasione di costruire risposte serie ed efficaci: che la ragione sia rapporto con l’infinito, che la sua energia sta tutta in quello slancio che l’eterno stesso fa iniziare e potenzia.
Una grande occasione è questo Meeting di Rimini, e lo è a partire dal suo stesso tema, perché che la scuola diventi un’avventura appassionante dipende dalla capacità di cogliere la partita con il destino che ogni giorno si gioca, in classe, imparando a conoscere la disciplina che si ha davanti.
Una settimana che si preannuncia interessante, perchè la sfida va al cuore di ciò che accade ogni giorno a scuola. Che senso infatti avrebbe insegnare, studiare, interrogare o essere interrogati, se non perché questo libera il rapporto con l’infinito?