Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha ricevuto questa mattina al Quirinale la presidente della Fondazione Meeting per l’amicizia tra i Popoli, Emilia Guarnieri, e il presidente della Fondazione per la sussidiarietà, Giorgio Vittadini. Il Capo dello Stato, dopo essere intervenuto nel 2011, porterà il suo contributo anche quest’anno, nel corso della XXXIV edizione del Meeting, intitolata “Emergenza uomo”, con una video intervista registrata che sarà proiettata nella giornata inaugurale. “L’incontro di oggi con il Presidente Napolitano ci riempie di gioia e di soddisfazione – hanno detto Emilia Guarnieri e Giorgio Vittadini al termine del colloquio al Quirinale – Abbiamo presentato al Presidente della Repubblica la mostra sull’Europa che sarà allestita al Meeting, e che sarà inaugurata dal Premier Enrico Letta, e i diversi contenuti della prossima edizione”. “L’incontro con il Presidente della Repubblica – hanno quindi concluso – al quale abbiamo manifestato, nuovamente, la nostra profonda gratitudine per come sta guidando le sorti del Paese e per l’attenzione e l’amicizia con la quale continua ad accompagnare il nostro lavoro, si è concluso con un brindisi ben augurale per la prossima edizione del Meeting, che il Presidente Napolitano ha voluto condividere con noi”. Nell’aprile scorso, nel discorso di insediamento tenuto a Montecitorio dopo il giuramento alla Camera, Giorgio Napolitano aveva ricordato le sue parole pronunciate il 21 agosto di due anni fa al Meeting: “Parlando a Rimini a una grande assemblea di giovani nell’agosto 2011, volli rendere esplicito il filo ispiratore delle celebrazioni del 150° della nascita del nostro Stato unitario: l’impegno a trasmettere piena coscienza di quel che l’Italia e gli italiani hanno mostrato di essere in periodi cruciali del loro passato, e delle grandi riserve di risorse umane e morali, d’intelligenza e di lavoro di cui disponiamo. E aggiunsi – ha spiegato ancora Napolitano – di aver voluto così suscitare orgoglio e fiducia perché le sfide e le prove che abbiamo davanti sono più che mai ardue, profonde e di esito incerto. Questo ci dice la crisi che stiamo attraversando. Crisi mondiale, crisi europea, e dentro questo quadro l’Italia, con i suoi punti di forza e con le sue debolezze, con il suo bagaglio di problemi antichi e recenti, di ordine istituzionale e politico, di ordine strutturale, sociale e civile”.