Oggi comincia il Meeting di Rimini 2013, che durerà fino 24 agosto. Emilia Guarnieri, Presidente della Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli, presenta la kermesse in una intervista a La Repubblica. Di seguito il testo.
«Credo che tutti siano d’accordo: questo governo deve andare avanti. È l’unica soluzione politica in grado di garantire una possibilità di benessere pe ril Paese». Emilia Guarnieri premette che non vuole parlare di politica e paradossalmente la frase lapidaria acquista persino più valore: il governo delle larghe intese piace alla pancia, al cuore, al cervello di Comunione e Liberazione. Questione di cromosomi, prima ancora che politica. Enrico Letta ne avrà una dimostrazione quando domani aprirà il Meeting dell’Amicizia a Rimini. Sarà presentato da Emilia Guarnieri che della kermesse ciellina è una dei fondatori, insieme al marito Antonio Smurro. Adesso presiede la Fondazione Meeting, insegna lettere, ha cominciato nell’80 che era una ragazza, ora ha sei nipoti.
Se esiste il partito del Presidente, voi sembrate il movimento del Presidente. Riceveste nel 2011 Napolitano come un Re Taumaturgo, nel 2012 fu la volta di Mario Monti, ora Letta.
Napolitano rivolse qui da Rimini un appello all’unità, al recupero dell’identità nazionale, delle energie positive, al superamento degli steccati. Fu un discorso grandissimo, che abbiamo visto andare avanti in un percorso sempre di grande coerenza e coraggio. Ha avuto il suo apice nel grande gesto con cui Giorgio Napolitano ha accettato di ricandidarsi. Napolitano domani sarà nuovamente al Meeting con una videointervista.
Enrico Letta?
È un amico da sempre. Insieme a Maurizio Lupi è stato il fondatore dell’Intergruppo parlamentare sulla sussidiarietà nel quale convergono parlamentari di gruppi diversi. Da Gianni Memanno a Ermete Realacci e Ugo Sposetti del Pd.
Sposetti, ex tesoriere Pci, disse che qui a Rimini si poteva imparare come organizzare le Feste dell’Unità. Come spiega che dopo 34 anni, voi siete sempre qui, mentre le altre feste sono scomparse?
Una festa è sempre espressione di un popolo, c’è finché c’è quel popolo, il Meeting è una grande aggregazione popolare in cui accade sempre qualcosa di nuovo.
Se non moriremo proprio democristiani, moriremo governati da cattolici? Siano Letta, Alfano, Renzi?
Vuol dire che noi cattolici siamo una presenza radicata nel nostro Paese. Una testimonianza. Gente che si assume le responsabilità. Non importa quanti cattolici ci siano in un governo, importa che la loro testimonianza sia parte decisiva.
Francesco, il Papa venuto dall’altra parte del mondo?
Il 18 maggio sono andata a messa a Santa Marta, a Roma, dove celebrava. Gli volevo raccontare del Meeting. Mi ha risposto: “Sono stato invitato due volte quando ero cardinale, non sono potuto venire per impegni pastorali. Vi conosco, vi conosco benissimo. Andate avanti così”.
Come racconterà nonna Emilia ai suoi nipoti grandi Silvio Berlusconi?
Parlerò di un grande leader di centrodestra che ha provato a fare la rivoluzione liberale in Italia. Ha fatto qualcosa, ha fatto molti errori. Del resto si occuperà la magistratura. E sugli eventuali peccati il rapporto è fra ogni uomo e Dio.