Oggi comincia il Meeting di Rimini 2013, che durerà fino 24 agosto. Bernhard Scholz, Presidente della Compagnia delle Opere, presenta la kermesse in una intervista a Il Corriere della Sera. Di seguito il testo.

I partiti che devono tornare a essere «catalizzatori d’idee e di competenze», l’Europa, il governo Letta che deve durare e fare le riforme, Berlusconi e il Pdl. La crisi e l’emergenza economica. «Prima però viene l’emergenza uomo», dice Bernhard Scholz, 56 anni, presidente della Compagnia delle Opere. L’edizione numero 34 del meeting di Rimini parte da qui, dalla scelta di un titolo insolitamente asciutto. Per indagare l’emergenza uomo arriveranno a Rimini, tra gli altri, dieci ministri, compreso il premier, un videomessaggio del capo dello Stato, il presidente del parlamento europeo.



L’anno scorso Monti, quest’anno Letta. Il Meeting tifa sempre per le larghe intese?

Noi crediamo che questo governo debba avere vita lunga. E che anzi debba rafforzarsi per fare finalmente le riforme attese. Ci piacerebbe, ecco, che i partiti, che tanto parlano di sentenze e congressi, si preoccupassero con la stessa intensità del futuro del Paese.



Le riforme più urgenti da fare?

Quella fiscale, per liberare risorse per imprese e famiglie. Quella del welfare per un nuovo patto tra Stato e società. Rimane urgente anche una nuova legge elettorale.

Per la prima volta i politici vicino a Cl si ritroveranno a Rimini militando in formazioni politiche diverse. Avete perso bussole e riferimenti?

La collocazione politica delle singole persone è meno importante della ricerca del bene comune. Detto questo, la situazione oggi non è necessariamente peggiore. I cattolici che s’impegnano in politica sono in tutti gli schieramenti e la loro presenza ha contribuito a superare il bipolarismo violento. L’ipotesi di nuovi soggetti politici d’ispirazione cattolica continua a sembrarci non realizzabile. Più importante è, invece, recuperare un ruolo ai partiti che esistono.



In tempi di grillismo e antipolitica sostenete il ritorno alla centralità dei partiti?

I partiti devono rinnovarsi. Devono tornare a essere catalizzatori di idee e di competenze dalla società civile verso la politica nella fondamentale distinzione fra le due sfere. Un tema di questo Meeting è il rischio che la nostra società perda la sua forza creativa e si lasci paralizzare dalla protesta o dalla rassegnazione.

L’avversario dei ciellini del 2013 è Beppe Grillo?

Va distinta la diagnosi che il Movimento Cinque Stelle ha offerto della società italiana, che conteneva anche degli elementi di verità, dalla terapia proposta.

Arriverà anche Angelino Alfano per un dibattito sulla giustizia. Qual è il vostro giudizio sulle recenti vicende di Silvio Berlusconi?

Che le sentenze, giuste o ingiuste, vanno rispettate e che occorre una riforma della giustizia come indicato da Napolitano. La recente nota del capo dello Stato è stata di grande lungimiranza perché dimostra comprensione per la vicenda di Berlusconi e del Pdl, anteponendo a tutto il bene del Paese.

Il Cavaliere è destinato a uscire di scena?

Berlusconi potrà trovare un suo ruolo politico compatibile con le restrizioni imposte dalla pena.

 

E la successione dinastica con Marina nel ruolo di leader?

 

Lei stessa ha smentito di voler succedere al padre. In ogni caso c’è da augurarsi che il Pdl sappia cogliere l’opportunità di consolidarsi come un partito di stampo europeo.

 

Dopo tanti anni per la prima volta mancherà tra gli ospiti ufficiali Roberto Formigoni. È la fine definitiva di un amore?

 

Sarà comunque al Meeting anche se non parlerà dal palco. Negli ultimi 18 anni è intervenuto in qualità di presidente della Regione più importante del Paese. E successo semplicemente che quest’anno non è più governatore.

 

Non ci sarà però nemmeno il nuovo presidente lombardo Roberto Maroni.

 

Lo avevamo invitato a un dibattito, ma ha rinunciato per problemi di agenda.

 

L’anno scorso la star del Meeting fu Mario Monti. Anche voi vi siete dimenticati di lui?

 

L’esperienza del suo governo è stata senza dubbio positiva. Grazie a lui si sono create le basi di una possibile ripartenza. E per quanto ci riguarda siamo rimasti in ottimi rapporti personali. Mi faccia dire, però, che al Meeting di quest’anno non si parlerà solo d’Italia e di politica nazionale: si parlerà per esempio tanto d’Europa.

 

Avete invitato anche Martin Schulz, quello che si prese del kapò da Berlusconi.

 

L’Europa viene spesso criticata ingiustamente, mentre noi continuiamo a ritenere che sia un’àncora importante per evitare il naufragio.

 

L’emergenza uomo, la crisi economica, la politica, l’economia e lo sviluppo. Cosa manca, Scholz?

 

Uno dei temi centrali è quello della libertà religiosa nel mondo. Chiuderemo il Meeting con un incontro sui cristiani che vivono in condizioni di sofferenza. Dovevamo ospitare il vescovo di Aleppo, era già tutto organizzato. Doveva raccontarci della situazione in Siria, ma ha rinunciato. “Non è tempo di viaggi, sto accanto alla mia gente”, ci ha detto.

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