Riportiamo il lancio dell’agenzia ANSA, che contiene l’intervista a Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione per la Sussidiarieta. Tanti i temi toccati, in particolar modo il futuro del Governo Letta che per Vittadini deve durare cinque anni, ecco per fare cosa.
“Il governo Letta deve durare. E per tutta la legislatura. Per noi è una scelta di campo , e siamo contro qualunque falco”. Parola di Giorgio Vittadini, il presidente della fondazione per la Sussidiarietà, il ‘think tank’ di Comunione e liberazione che “blinda” il governo Letta. Che l’esecutivo delle larghe intese guidato dal premier accolto con grande cordialità dal popolo di Cl debba proseguire la propria esperienza “per il bene comune” è un sentimento che anima non solo i dirigenti del movimento di don Giussani ma anche la militanza che affolla gli stand della Fiera di Rimini. Già ieri Vittadini, uno dei leader storici di Cl, aveva chiaramente espresso sostegno ad un governo in cui due esponenti del movimento, Maurizio Lupi e Mauro Mauro, sono a capo di altrettanti dicasteri chiave. Anche se dei due l’unico che si esprime chiaramente ed a spada tratta nel sostegno all’esperienza Letta è il ministro della Difesa, che milita in Scelta civica. ”Si sono fatti passi concreti per aiutare l’Italia a uscire fuori dal guado: sarebbe strano e ingiustificabile agli occhi degli italiani se qualcuno si tirasse indietro”, dice il ministro della Difesa. Non una parola, invece, da Maurizio Lupi: milita nel Pdl impegnato in un braccio di ferro con il Pd, e ieri ha badato bene di non parlare, evitando le domande dei giornalisti. “Consideriamo importante il tentativo di Letta. E’ un qualcosa che punta al bene comune”, sostiene Vittadini, con parole che sono condivise anche da chi partecipa agli incontri del Meeting. “In fondo è il meno peggio”, sostiene Filippo, ingegnere informatico 32/enne di Lecco che gira per i padiglioni con la moglie, maestra d’asilo, aggiungendo: “Stanno lavorando, fanno il possibile, mi sembrano tutti gente responsabile”. Il sostegno al governo Letta, puntualizza Vittadini, “è una scelta di campo, lo apprezziamo tantissimo come appoggiavamo Monti. Perché oggi l’Italia è in guerra come nel 1946: solo mettendo esperienze diversissime allora si riuscì a varare la Costituzione e a portare il Paese fuori dalla crisi, con un compromesso che superò l’ideologia per il bene comune”. I ciellini hanno apprezzato soprattutto il decreto legge del Fare, ma hanno accolto benissimo l’impegno di Letta per la riforma elettorale e per la riforma delle Istituzioni e della Giustizia. “Qui si parla del bene comune, e chi lo cerca ha il nostro sostegno. Per questo il governo deve durare per tutta la legislatura”, conclude Vittadini.
(Francesco Bongarrà)