Continua la XXXIV edizione del Meeting per l’Amicizia fra i popoli con una giornata densa di incontri e di testimonianze. A cominciare da quella che il direttore di Tracce, Davide Perillo, riporta nel suo libro presentato oggi fra i padiglioni, “Io non ho paura. La storia di Francesca Pedrazzini”. Al titolo l’autore affida la certezza degli ultimi giorni di Francesca, insegnante di 38 anni che ha affrontato il dramma della malattia e il distacco dal marito e dai figli. Una storia che  testimonia quanto la fede c’entri con la vita, soprattutto davanti alla Prova Estrema, e di come questa fede diventi una grazia per le persone che hanno accompagnato Francesca nella malattia. Nel corso della mattinata, il pubblico stipato in Auditorium ascolta la storia di Papa Francesco raccontata da Padre Josè Maria di Paola – per tutti Padre Pepe -, sacerdote che vive nelle favelas di Buenos Aires e amico dell’allora arcivescovo Bergoglio. Il prete argentino testimonia la continuità fra Bergoglio e Francesco a partire dall’esperienza delle villas di Buenos Aires, dove problemi come la miseria e la droga sono all’ordine del giorno e la fede fa i conti ogni giorno con queste difficoltà. Al suo fianco partecipano all’incontro don Stefano Alberto, docente di Teologia all’università del Sacro Cuore di Milano, e Guzman Carriquiry, segretario della Pontificia Commissione per l’America Latina. Non meno pressante è il problema della crisi economica, fin troppo nota al popolo italiano, di cui si è parlato nell’incontro “Quando la crescita crea occupazione” alla presenza del ministro del Lavoro Enrico Giovannini: i dati forniti dall’Istat, di cui Giovannini è stato presidente per quattro anni, disegnano un mondo del lavoro ancora profondamente in difficoltà, con quasi 4 giovani su 10 senza lavoro. Si spera negli incentivi all’occupazione stabiliti dal decreto lavoro appena approvato e nell’impegno ribadito oggi dal premier Letta, che in una conferenza stampa a Vienna ha annunciato di voler dedicare il prossimo semestre alla lotta alla disoccupazione. Dall’altra parte, il Meeting è ricco testimonianze di uomini che sfidano la crisi, come quelle raccolte nel libro Un pezzo di legno non è solo un pezzo di legno presentato dal presidente della Fondazione per la Sussidiarietà Giorgio Vittadinie dal presidente di FederlegnoArredo Roberto Snaidero. Le storie raccontate nel libro e gli imprenditori che si aggirano di persona fra i padiglioni della fiera fanno emergere il desiderio di non arrendersi e di rimettersi in moto, anche attraverso il dramma della disoccupazione giovanile.



Continua nel frattempo la raccolta firme per la petizione a sostegno dei cristiani perseguitati nel mondo, che a pochi giorni dall’appello del presidente della Fondazione Meeting Emilia Guarnieri ha  coinvolto migliaia di sostenitori. Su questo argomento interviene il ministro della difesa Mario Mauro, il quale ammira la testimonianza di uomini e donne che a causa della loro fede subiscono persecuzioni inaccettabili e che devono essere tutelati per il bene di tutti. L’edizione del Tgmeeting mette inoltre in evidenza la mostra  “Sinfonia dal nuovo mondo. Un’Europa unita, dall’Atlantico agli Urali”. Un percorso di pannelli e filmati che racconta di come i padri fondatori dell’Europa hanno voluto costruire una realtà politica sovranazionale che mettesse al centro l’uomo e che guardasse alle singole diversità come un bene per tutti. Un ideale spesso tradito, ma non ancora dimenticato dopo tanti anni.



L’appuntamento principale della giornata di mercoledì mette attorno allo stesso tavolo tre scienziati nel corso dell’incontro “La natura del tempo, nella scienza e nell’esperienza umana” tenutosi in auditorium. Marco Bersanelli, docente di Astrofisica all’Università degli Studi di Milano, riconosce nel tempo il perno centrale della ricerca scientifica. Della direzione univoca del tempo parla invece il fisico e cosmologo Paul Davies, mentre il fisico teoretico Josè Ignacio Latorre offre spunti di riflessione su quanto ci sia ancora da scoprire sulla coscienza umana. In serata, Enzo Iacchetti porta in scena al Meeting di Rimini lo spettacolo “Chiedo scusa al signor Gaberin collaborazione con la Fondazione Giorgio Gaber, omaggio del comico per il decimo anniversario della morte cantautore milanese. Iacchetti interpreta le prime canzoni di Gaber in chiave moderna e si dice curioso di incontrare e confrontarsi con il popolo del Meeting. Introduce lo spettacolo l’intervista con il giornalista Massimo Bernardini.



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