Nella sesta e penultima giornata del Meeting di Rimini 2013, tre ministri si aggirano per i padiglioni confrontandosi su scuola, welfare e infrastrutture. Con l’anno scolastico alle porte, le risorse del mondo dell’istruzione sono l’ordine del giorno all’incontro “Scuola, sistemi di istruzione e capitale umano”. Ospite d’eccezione il ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza, che parla di investimenti in arrivo per il sistema scolastico, anche se la risorsa principale rimane la partecipazione di insegnanti ed educatori in prima persona. Il secondo ministro della giornata prende invece la parola all’incontro “Per il bene di tutti: le prospettive del welfare italiano ed europeo”. È infatti qui che Enzo Moavero Milanesi, ministro per gli Affari europei, ha ribadito l’importanza di lavorare in sintonia con l’Unione Europa, per coordinare verso obiettivi comuni un sistema in continua crescita come quello del no-profit. Solo nel tardo pomeriggio, infine, arriva in fiera il ministro Maurizio Lupi. Parlando di infrastrutture, il ministro si dice convinto che questo settore sia un’enorme opportunità per far ripartire il paese, nonostante gli investimenti per le opere pubbliche siano calati del 35% in due anni e la rete ferroviaria italiana sia fra le meno estese in Europa. Ma a volte la crisi offre l’occasione di sperimentare nuovi modi di fare impresa. Santiago Mazza, amministratore delegato di Fotonica, è uno degli imprenditori di nuova generazione noti come “startupper”, i quali si sono trovati a creare un lavoro da zero. Molti progetti non vanno a buon fine, ma le 7000 aziende lanciate solo questa estate sono la prova che il coraggio di rischiare non manca. In mattinata arriva al Meeting Jonathan Fields, musicista e insegnante newyorchese che racconta il suo travagliato cammino di conversione. Un viaggio iniziato con la malattia negli anni dell’università, che lo porta a San Pietro e poi a un monastero in Arizona.
Fino alla scoperta di un gruppo di amici nei cui volti scopre con gioia il volto di Colui la cui sete lo aveva tormentato. Un volto che è stato tramandato nella storia con precisi lineamenti, come documenta la mostra “Il volto ritrovato. I tratti inconfondibili di Cristo”. A partire da testimonianze del V secolo, la mostra ricostruisce le prime rappresentazioni delle fattezze di Gesù, attraverso la devozione per l’immagine della Veronica e il recentemente scoperto Velo di Manoppello. Quella cristiana è di certo una storia non priva di dolore: nel pomeriggio inizia a circolare la notizia di un attentato in Libano che ha causato 42 vittime, ed ecco che l’incontro in auditorium dal titolo “La libertà religiosa, via della pace” si apre con un minuto di silenzio su richiesta del cardinale Jean-Louis Tauran. Anche il consigliere speciale del Primo Ministro del Pakistan, Paul Batthi, ricorda il fratello Shabbaz, vittima di un attentato nel 2011. Mai come quest’anno il problema della convivenza religiosa è così sentito e l’indifferenza nei confronti di simili stragi si scopre essere uno dei tasti più dolenti dell’Emergenza Uomo. Un presentimento di questa Emergenza si legge nelle poesie di Pierpaolo Pasolini, di cui si fa portavoce il poeta Davide Rondoni in una reading pubblica al caffè letterario Eni. Un’emergenza da cui nasce un grido disperato dell’autore, oltre all’invito a non vivere nell’indifferenza. Trabocca invece di speranza e stupore l’ultimo libro del giornalista Antonio Socci, “Lettera a mia figlia. Sull’amore e la vita nel tempo del dolore”, presentato dall’autore nel pomeriggio. Un libro scritto a partire dalla vicenda dell’arresto cardiaco e poi del coma della figlia Caterina, in cui Socci documenta come il dramma di un’intera famiglia diventa occasione per scoprire una letizia e un coraggio più forti del dolore. Ed è sempre da un imprevisto doloroso che prende piede il film del regista Juan Manuel Cotelo, “L’ultima cima”, proiettato in fiera nel pomeriggio. La pellicola nasce infatti dal desiderio di Cotelo di ricostruire la vita di un giovane prete, don Pablo Domiguez, che Cotelo ha conosciuto nel febbraio del 2009, pochi giorni prima che don Pablo morisse in un’escursione in montagna. Il quadro che ricostruisce è quello di un giovane sacerdote dalla fede virile e ragionevole. Un’altra occasione per ricordare un amico scomparso è lo spettacolo finale della XXXIV edizione del Meeting, in cui Paolo Jannacci si esibisce al pianoforte in memoria del padre Enzo Jannacci. Il cantautore milanese è così ricordato con un momento di festa, preceduto da balli al ritmo di rock’n roll e seguito da danze irlandesi per tutti.