Si terrà oggi alle 15 presso il Salone Intesa Sanpaolo D5 della fiera di Rimini l’incontro dal titolo “Testimonianze dalle periferie: libertà dietro le sbarre”. Introduce il dibattito Nicola Boscoletto, presidente Consorzio sociale Giotto. Partecipano: Rosa Alba Casella, direttore del carcere di Modena e direttore reggente del Carcere di Rimini; Guido Brambilla, magistrato di sorveglianza presso il Tribunale di Milano; Patrizia Colombo, responsabile di progetto della cooperativa sociale Onlus Homo Faber presso la Casa circondariale di Bassone, Como; Massimo Parisi, direttore della Seconda Casa di Reclusione di Milano-Bollate. L’incontro, che prenderà il via tra pochi minuti, sarà visibile anche in diretta streaming video tramite il canale YouTube del Meeting per l’amicizia fra i popoli organizzato da Comunione e Liberazione giunto alla XXXV edizione e in programma fino al 30 agosto presso la fiera di Rimini. Riguardo il tema che si andrà ad affrontare, IlSussidiario.net ha rivolto qualche domanda a Pietro Buffa, dirigente generale Dap (Dipartimento amministrazione penitenziaria) al ministero della Giustizia e provveditore regionale dell’Emilia Romagna, secondo cui è corretto “parlare del carcere come di una periferia, perché è una realtà che raccoglie tutte quelle persone e situazioni che la società non riesce a gestire e sposta verso l’esterno della vita condivisa”. Carcere e libertà sono senza dubbio due termini che si contrappongono, ma “bisogna vedere il significato e la pratica cui ci si riferisce quando si parla sia di carcere sia di libertà. Ci sono persone libere che si sentono in carcere perché non riescono a fare nulla della loro libertà – spiega ancora Buffa – e persone che in carcere ritrovano se stesse e motivazioni di vita che prima non avevano trovato. Certamente però sono due termini molto controversi”. 



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