Si è chiusa a Rimini l’edizione numero 35 del Meeting per l’amicizia tra i popoli. Come di consueto è stato diffuso il comunicato di chiusura, che contiene anche il titolo della prossima kermesse. “Di che è mancanza questa mancanza, cuore, che a un tratto ne sei pieno?”. Si tratta di alcuni versi scritti da Mario Luzi e pubblicati nella raccolta Sotto specie umana. Di seguito il testo del comunicato.



Di che è mancanza questa mancanza, cuore, che a un tratto ne sei pieno?

Il titolo della XXXVI edizione del Meeting per l’amicizia fra i popoli che si terrà a Rimini dal 23 al 29 agosto 2015

 

Che cosa cercate? Con questa domanda Papa Francesco ci ha invitato ad andare fino in fondo al tema del Meeting, che si è svolto quest’anno in uno scenario, nazionale, ma soprattutto internazionale, sempre più drammatico e preoccupante. 



«Le “periferie” non sono lontane – ci ha detto il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel messaggio che ci ha mandato per l’inizio del Meeting – fanno anzi parte del nostro mondo e del nostro vissuto e le tragedie che si verificano quotidianamente in molte parti del pianeta ci riguardano da vicino».

Il Meeting di quest’anno ha voluto incontrare queste periferie, le ha volute raccontare attraverso grandi testimoni come Padre Pizzaballa, Custode di Terrasanta, Aleksandr Filonenko, professore Ucraino, il vescovo di Aleppo, Georges Abou Khazen e ancora Panteleimon, Vicario di Sua Santità il Patriarca di Mosca e dell’intera Russia, Shlemon Warduni, Vescovo Ausiliare Caldeo in Iraq, ma anche personalità italiane come il Card. Gualtiero Bassetti, Padre Antonio Spadaro, il Presidente Luciano Violante, il Prof. Giorgio Buccellati oltre che personalità istituzionali come i Ministri Poletti e Giannini, il Presidente di Confindustria Giorgio Squinzi e del mondo dell’industria come Sergio Marchionne.



Molte storie, molte diverse circostanze, che però hanno avuto un comune denominatore, hanno mostrato il potere del cuore. Il cuore dell’uomo che è libero e in grado di riconoscere l’essenziale.
Andare verso le periferie, incontrare le periferie, è la modalità attraverso la quale possiamo riconoscere sempre di più questo essenziale, possiamo vivere quella presenza talmente importante che senza di essa la realtà non avrebbe significato. Ed è questo che ci permette di essere interessati a tutto, a qualsiasi aspetto della vita. 

Come ogni anno accade, in tanti hanno riconosciuto la ricchezza di questi giorni, la ricchezza di questa esperienza e il suo valore come contributo al mondo: “l’unità che si vive qui è una speranza per tutti” ci ha detto un ospite al Meeting per la prima volta. 

Il Meeting parla al cuore di ogni uomo contemporaneo con un linguaggio alla portata di tutti, un linguaggio che segna l’inizio di nuovi rapporti e di una storia che continua.

Leggi anche

CRISTIANI PERSEGUITATI/ Noi, ovunque "stranieri", a Mosul come a MilanoCRISTIANI PERSEGUITATI/ Bhatti: dal Pakistan all'Iraq, l'ideologia nemica della fede è una solaUCRAINA/ Dalla periferia al centro: la rivoluzione della tenerezza